Resta affidato a una ordinanza ministeriale, per un altro anno, la disciplina del divieto di utilizzo di esche e bocconi avvelenati. Proroga in Gazzetta Ufficiale.
In assenza di una legislazione ordinaria, ogni azione contro l'avvelenamento di animali in Italia è disciplinato da una ordinanza del Ministero della Salute. Dalla prima emessa nel 2008 all'ultima appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, il Ministero della Salute ha adottato misure di prevenzione e di repressione via via più stringenti, trattandosi di materia penalmente rilevante.
La nuova ordinanza, proroga della precedente, resterà in vigore con effetti d'urgenza per altri dodici mesi "considerato il persistere di numerosi episodi, accertati da approfondimenti diagnostici eseguiti dagli Istituti zooprofilattici sperimentali relativi ad avvelenamenti e uccisioni di animali domestici e selvatici a causa di esche o bocconi avvelenati".
Il fenomeno può avere natura accidentale, ma più frequentemente le sostanze tossiche e velenose sono intenzionalmente disseminate nell'ambiente. La presenza di veleni o sostanze tossiche abbandonati nell'ambiente rappresenta un serio rischio per la popolazione umana, in particolare per i bambini, ed e' anche causa di contaminazione ambientale nonchè di danni al patrimonio faunistico.
In questo decennio, le ordinanze del Ministero della Salute hanno reso possibile un maggior controllo del fenomeno, con significativa riduzione dell'incidenza degli episodi di avvelenamento e con individuazione dei responsabili, che sono stati perseguiti ai sensi delle norme penali.