Pari opportunità al congresso nazionale dell'ANMVI

Sono 1.674 le Veterinarie che hanno già partecipato alla consultazione sulla dimensione professionale al femminile. I risultati sabato mattina al Congresso dell'ANMVI.

Pari opportunità ed equilibrio di genere: sono le parole chiave delle politiche di resilienza. Il superamento del gender gap è nel programma europeo Next Generation EU e anche nella strategia italiana di risposta alla pandemia. Due agende di valori sui quali investire per beneficiare delle risorse del cosiddetto Recovery Fund.

Come si traduce tutto questo nella professione veterinaria? Se ne parla sabato 3 ottobre al Congresso Nazionale dell'ANMVI "La Veterinaria produce valore", con Claudia Alessandrelli, Vicepresidente di Confprofessioni (foto) e con Eriberta Ros, Collega libera professionista curatrice della consultazione in corso "Essere Veterinarie, essere donne" alla quale hanno già partecipato 1.674 Colleghe, in maggioranza di età compresa fra i 30 e i 40 anni, in esercizio - all'80%- nel settore degli animali da compagnia.
A sfidare i luoghi comuni sarà la presenza di una giovane Collega buiatra, Cecilia Tolasi, a cui è affidata la moderazione dei lavori.

Alessandrelli tratterà di imprenditoria femminile e delle tre R del gender gap: reddito, ruolo e rappresentanza, commentando con Ros i dati di una consultazione che ha già rivelato una schiacciante maggioranza di rispondenti coniugate o con figli ('87%) e pressochè unanimi (94,4%) nel considerare l'indipendenza economica  "un traguardo irrinunciabile". 

Quanto al "soffitto di cristallo", il 78% delle rispondenti non ha mai ricoperto ruoli apicali in ambito veterinario; d'altra parte la maggioranza (60%) considera "indifferente" il criterio dell'equilibrio di genere introdotto dalla Legge Lorenzin per le cariche ordinistiche. Il 90% dichiara che sì, le Veterinarie hanno "bisogni peculiari in quanto donne". 

Molta carne al fuoco, dunque, per il dibattito: chat in diretta streaming per i partecipanti in collegamento.