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#FRIDAYSFORFUTURE

Due verità e due bugie sull'impatto climatico delle carni

Due verità e due bugie sull'impatto climatico delle carni
Con il gioco di parole "Meat the Facts" gli allevatori europei lanciano una campagna di fact checking sull'impatto ambientale degli allevamenti e delle carni.

Non è vero che per produrre un chilo di carne servono 15mila litri di acqua. Nel giorno del #Fridayforfuture l'associazione europea Livestock Industry invita condividere la campagna di contro-informazione per arginare la "marea" di accuse mediatiche contro gli allevamenti per la produzione di carni. La campagna “Meat The Facts" è stata presentata al Parlamento Europeo il 25 settembre.

L'epicentro del dibattito pubblico- "Concentreremo il nostro lavoro sulla verifica dei fatti, creando una raccolta di articoli a sostegno del settore zootecnico- dichiara Jean-Baptiste Boucher, direttore della comunicazione degli allevatori europei di Copa Cogeca. "Racconteremo l'altro lato della storia, quello che viviamo ogni giorno e che viene spesso dimenticato dai media". Gli allevatori si sentono "l'epicentro del dibattito pubblico" quando si tratta di agitare accuse, mentre la loro voce  viene marginalizzata- dicono- quando si tratta di spiegare come vengono allevati gli animali e cosa si sta facendo per adeguare la zootecnia ai cambiamenti e all'innovazione.

Due sì e due no - La campagna cerca di affrontare alcuni punti riguardanti il ​​settore delle carni, che sono ulteriormente elaborati sul suo portale online:
Sì, la dimensione media delle aziende zootecniche in Europa è inferiore a 50 ettari e l'Europa rimane un modello di agricoltura familiare.
Sì, gli agricoltori europei si prendono cura dei propri animali in quanto è nel loro interesse farlo.
No, per produrre 1 kg di carne bovina non sono necessari 15.000 litri di acqua potabile.
No, la carne rossa e trasformata non causa il cancro, poiché la maggior parte delle prove si basa su consumi di carne trasformata che supera le medie della maggior parte dei paesi europei.

No Livestock exit- Non è vero afferma la campagna Meat The Facts che gli europei chiedono la fine delle produzioni di carne, quello che chiedono è una "visione coerente con il futuro" anche per gli allevamenti.
Dal punto di vista del cambiamento climatico, una "free from livestock production" non migliorerebbe la situazione. Dal punto di vista scientifico, l'alternativa della carne prodotta in vitro "non offre alcun vantaggio ambientale rispetto alla carne reale". Eliminare la produzione delle carni in Europa comporterebbe la necessità di importare prodotti di origine animale dai Paesi Terzi, dove si utilizzano molti più combustibili fossili e gli standard di produzione sono più bassi

"Siamo convinti che il modello di allevamento dell'UE, basato su aziende diversificate, locali e familiari, sia la spina dorsale dell'Unione Europea, genera molti posti di lavoro e contribuisce all'approccio circolare della bioeconomia europea"- afferma Boucher.