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CONTAMINANTI CHIMICI

Orche in declino, docenti veterinari: sanno "biomagnificare"

Orche in declino, docenti veterinari: sanno "biomagnificare"
Un confronto scientifico è in atto su Science sul declino numerico della specie Orcinus Orca del ruolo dei PBC.



Con una Letter to the Editor  pubblicata da Science, due docenti veterinari sono intervenuti nel dibattito scientifico internazionale sulla riduzione numerica di questi esemplari nel mondo. Sono il Professor Giovanni Di Guardo (Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria alla la Facoltà di Medicina Veterinaria  di Teramo) e  il Professor Antonio Fernandez (Anatomia Patologica Veterinaria alla Facoltà di Medicina Veterinaria di Las Palmas de Gran Canaria)

Di Guardo e Fernandez hanno commentato un articolo apparso sulla stessa rivista, a firma di Jean Pierre Desforges, nel quale si prefigura un declino mondiale di questi esemplari superiore al 50%, entro il secolo. La causa sarebbe legata ad elevate concentrazioni di policlorobifenili (PCB): le orche, "predatori apicali" ai vertici delle catene trofiche marine, riescono ad accumulare nei propri tessuti corporei, specialmente a livello del blubber, vale a dire del grasso sottocutaneo. Nonostante i PCB siano stati vietati da decenni  Desforges e il suo team li considerano in grado di  minare lo stato di salute e di conservazione della specie. 
Invece, i due Patologi, sostengono che siano necessari ulteriori  studi prima di arrivare a queste conclusioni.

Pur concordando sull'opportunità dell'allerta, Di Guardo e Fernandez ritengono che "in virtù del cospicuo numero di contaminanti chimici che le orche - al pari di tutti gli altri Cetacei Odontoceti -sarebbero in grado sia di accumulare sia di "biomagnificare" contestualmente in ambito tissutale, risulterebbe molto difficile se non addirittura impossibile "dissezionare" l'azione patogena esplicata dai soli PCB rispetto a quella svolta dalle altre sostanze presenti nelle succitate "miscele".

Inoltre- proseguono- " i potenti effetti immunotossici, unitamente a quelli esercitati sul sistema endocrino e sulla biologia riproduttiva dell'ospite da parte dei PCB, ricalcano in larga misura quelli esplicati da altri contaminanti ambientali, organoclorurati e non-organoclorurati, cosicché risulterebbe pressoché impossibile definire con precisione "chi fa cosa".

Inoltre, la tossicità dei PCB sulle orche dovrebbe essere  messa in relazione ai livelli di espressione dei recettori per tali composti (AHR) presenti nei tessuti di tale specie cetologica oltre che alle le capacità metaboliche della stessa nei confronti dei PCB - " senza peraltro dimenticare -concludono- l'importante ruolo svolto dalle micro-nanoplastiche quali "attrattori, concentratori e trasportatori" di molteplici contaminanti ambientali persistenti, che a seguito di catastrofici eventi quali gli "tsunami" potrebbero esser così veicolati a grandi distanze".