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INFORMAZIONI AL CONSUMATORE

Approvato definitivamente il decreto sulla "etichetta verità"

Approvato definitivamente il decreto sulla "etichetta verità"
Via libera definitivo alla indicazione obbligatoria in etichetta dello stabilimento di produzione degli alimenti trasformati preimballati.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto che disciplina l’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento.
L'obbligo riguarda tutti i prodotti alimentari preimballati destinati al consumatore finale o alle collettività. Il provvedimento prevede un periodo transitorio di 180 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

Il decreto segue i criteri direttivi previsti dall'articolo 5 della Legge di delegazione europea 2015, che indica molteplici finalità:
-garantire una corretta e completa informazione al consumatore
-garantire una migliore e immediata rintracciabilita' dell'alimento da parte degli organi di controllo, anche per una piu' efficace tutela della salute, nonche' gli eventuali casi in cui tale indicazione possa essere alternativamente fornita mediante diciture, marchi o codici equivalenti, che consentano comunque di risalire agevolmente alla sede e all'indirizzo dello stabilimento di produzione o di confezionamento.

Viene inoltre rafforzato e sempilificato il sistema sanzionatorio nazionale (Regolamento (UE) n. 1169/2011), individuando sanzioni "efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravita' della violazione", in un quadro sanzionatorio di riferimento unico, applicabile in maniera uniforme a livello nazionale. L'autorità amministrativa competente è il Dipartimento dell’Ispettorato Frodi del Mipaaf, fatte salve le competenze spettanti all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato e agli organi preposti all’accertamento delle violazioni.

Il testo licenziato venerdì scorso da Palazzo Chigi tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti e del parere della Conferenza Stato-Regioni. Nella seduta del 20 aprile, le Regioni avevano espresso un parere positivo e alcune proposte emendative.

L'obbligo era già sancito dalla legge italiana, ma era stato abrogato in seguito al riordino della normativa europea in materia di etichettatura alimentare."È un impegno mantenuto - ha commentato il Ministro Maurizio Martina - nei confronti dei consumatori e delle moltissime aziende che hanno chiesto di ripristinare l'obbligo di indicare lo stabilimento. In questi mesi, infatti, sono state tante le imprese che hanno continuato a dare ai cittadini questa importante informazione"- ha dichiarato il Ministro, aggiungendo che "i recenti casi di allarme sanitario ci ricordano quanto sia cruciale proseguire questo percorso soprattutto a livello europeo".

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Disciplina dell’indicazione obbligatoria nell’etichetta della sede e dell’indirizzo dello stabilimento di produzione o, se diverso, di confezionamento, ai sensi dell’articolo 5 della legge 12 agosto 2016, n. 170 - Legge di delegazione europea 2015