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INI PEC

PEC inattiva, presto una direttiva ministeriale

PEC inattiva, presto una direttiva ministeriale
 Veterinari fra i professionisti 'virtuosi' della PEC. Ma molte categorie la snobbano o non la usano. Verso una direttiva ministeriale.  
A cinque anni dal varo, infatti, la diffusione della posta elettronica certificata risulta quasi totale tra commercialisti, consulenti del lavoro, avvocati e notai; mentre segna il passo in altre categorie, come i medici, gli assistenti sociali e i giornalisti. Un'inerzia spiegabile anche dall'utilizzo non uniforme della Pec da parte delle amministrazioni, non tutte digitalmente solerti. E poi, non ci sono sanzioni.

Secondo il Sole 24 Ore -che però manca di citare l'esempio virtuoso dei medici veterinari- un professionista su due non ha ancora un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). Su 2,3 milioni di iscritti agli Ordini, sono stati registrati finora 1.152.809 indirizzi Pec. Con buona pace delle disposizioni che impongono ai professionisti (dal 2010) e alle imprese (dal 2011) di dotarsi di un indirizzo di posta elettronica certificata e di comunicarlo all'Ordine di appartenenza o al registro imprese (Dl 185/2008). Un obbligo nato per imprimere un'accelerazione alle comunicazioni telematiche tra la pubblica amministrazione, le imprese e i professionisti, facendo viaggiare sempre meno carta tra gli uffici.

Verso l'obbligo di PEC funzionante- Un altro problema è l'aggiornamento delle caselle Pec, che non possono essere costituite una volta per tutte, ma dovrebbero essere mantenute attive (anche se la legge non prevede quest'obbligo). L'indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata (Ini-Pec) contiene ad esempio 4,5 milioni di indirizzi di imprese. Una buona fetta di questi, però, sono ormai inattivi, perché mai rinnovati. Per far fronte a questo inconveniente, a breve dovrebbe essere emanata una direttiva dei ministeri della Giustizia e dello Sviluppo economico, che prevede una serie di automatismi per cancellare dall'indice gli indirizzi Pec inattivi e "obbligare" quindi professionisti e imprese a dotarsi di caselle funzionanti. (fonte)

Indirizzi PEC dei veterinari censiti nel Registro Generale degli Indirizzi Elettronici