Le precisazioni sono contenute in una nota della Direzione Generale delle Professioni Sanitarie, inviata in risposta all'Assessorato alla sanità del Piemonte e pubblicata in questi giorni dall'Ordine dei Veterinari della Valle d'Aosta.
In mancanza di un quadro legislativo nazionale, sono state poste in essere molteplici iniziative normative da parte delle Regioni volta a garantire- attraverso una adeguata formazione- l'efficacia, la qualitàe la sicurezza delle medicine complementari definite dalla Cassazione come "atto medico". Per armonizzare gli indirizzi regionali, la Conferenza Stato Regioni ha istituito un apposito gruppo di lavoro interregionale, all'interno della propria Commissione Salute. Ed è appunto d'intesa con quest'ultima che, lo scorso 24 luglio, la Direzione ministeriale ha prodotto una nota di chiarimenti.
Il Ministero ribadisce il ruolo dell'Ordine professionale nella valutazione dei titoli necessari all'iscrizione negli elenchi dei medici che praticano agopuntura, fitoterapia, omeopatia (con sottoelenco per omeopatia, omotossicologia e antroposofia), in ragione della necessità di mantenere la distinzione fra le pratiche che utilizzano medicinali in diluizione. Nella nota di luglio vengono inoltre esplicitati i criteri della formazione per l'iscrizione negli elenchi e l'accreditamento dei soggetti, pubblici e privati, che possono attivare i corsi.
Il chiarimento del Ministero della Salute si basa sull' Accordo tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano concernente i criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell'esercizio dell'agopuntura, della fitoterapia, dell'omeopatia, da parte dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei medici veterinari e dei farmacisti del 7 febbraio 2013 (Rep. Atti n. 54/CSR).
NOTA_MINISTERIALE_SU_AGOPUNTURA__FITOTERAPIA_E_OMEOPATIA.pdf237.98 KB