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CODE RURAL CODE PENAL

La Francia cambia la definizione giuridica degli animali

La Francia cambia la definizione giuridica degli animali
L'assemblea nazionale francese ha approvato un emendamento che modifica lo statuto giuridico degli animali, finora equiparati alle cose. Dal codice napoleonico - che risale al 1804- ad un emendamento che considera gli animali "esseri viventi dotati di sensibilità". Nella Francia del Terzo Millennio una mobilitazione promossa dalla Fondazione animalista "30 millions d'amis", sostenuta da intellettuali di diversa estrazione politico-culturale, si traduce in iniziativa legislativa con l'emendamento presentato dal deputato socialista, Jean Glavany, approvato dall'Assemblea.

Così' recita l'art. 515‑14. – Les animaux sont des êtres vivants doués de sensibilité. Sous réserve des lois qui les protègent, les animaux sont soumis au régime des biens corporels.  "Abbiamo armonizzato il codice civile con quello rurale e quello penale- ha spiegato Glavany- codici che già prevedono norme di tutela degli animali, differenziandoli di fatto dalle cose. Sempre Glavany ha spiegato al quotidiano Le Monde che il progetto di creare uno status ad hoc per gli animali è stato accantonato per la difficoltà di valutare tutte le conseguenze giuridiche che avrebbe comportato: "Avremmo dovuto affrontare – ha spiegato il deputato – i cacciatori, gli allevatori, i sostenitori della corrida. Gli animali in questo senso restano di fatto degli oggetti, ma abbiamo fatto un primo passo".

Jean-Marc Neumann, giurista e vice presidente della Fondazione animali, etica e scienza: "La frase approvata dal parlamento- ha commentato- è meramente simbolica e non deve essere concepita come un punto di chiusura della discussione, bensì di avvio di un dibattito sulla questione vera: si tratta di sapere in che società vogliamo vivere: una società che intende proseguire nello sfruttamento degli animali o una società che è pronta ad affrontare certi sforzi e sacrifici a vantaggio degli animali? Abbiamo bisogno di un dibattito sociale e una discussione con allevatori, cacciatori, pescatori. Non si tratta – dice Neumann – di pensare a un cambiamento che arriva dall'oggi al domani ma di fissare dei paletti e degli obiettivi".