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PRIMO TRIENNIO

Non certificabili: Veterinari 'bocciati' dall'ECM

Non certificabili: Veterinari 'bocciati' dall'ECM
Il Cogeaps ha trasmesso alla Fnovi i dati del primo triennio di certificabilità dell'ECM. Non certificabile il 91% dei veterinari.
I dati sono pubblicati dal mensile della Federazione, in un articolo che evidenzia anche come su 26.287 veterinari registrati nella banca dati Cogeaps, la percentuale di frequenza degli eventi Ecm sia  costantemente calata nel triennio 2011-2013.

Il Presidente del Consorzio Cogeaps, Sergio Bovenga, ha informato la Fnovi che i dati forniti sono incompleti e che verrà trasmesso un report di aggiornamento con  cadenza trimestrale.

Il commento del Presidente Gaetano Penocchio è stato: ""Non sorprende l'incerto avvio dell'anagrafe dei crediti Ecm. È il sistema, più che i professionisti, a non essere ancora entrato in sintonia con l'aggiornamento permanente". In controtendenza- ricorda una nota della Federazione-  sono infatti le risultanze emerse a seguito di un sondaggio condotto insieme all'Eurispes e pubblicato nell'ultimo Rapporto Italia. Il 76% del campione intervistato (in maggioranza liberi professionisti) ha infatti dichiarato di reinvestire i propri guadagni in aggiornamento.
"La nostra - aggiunge Penocchio- è una professione a vocazione libero professionale, che partecipa agli eventi che ritiene utili  siano o non siano accreditati Ecm".

Con la fine del 2013 si è concluso il primo triennio formativo "certificabile" per i professionisti dell'area sanitaria e il Co.Ge.A.P.S., dopo aver reso disponibile ai singoli operatori sanitari iscritti agli Ordini professionali afferenti al Consorzio l'accesso alla propria banca dati, ha predisposto - per ciascuna Federazione - un report che fornisce un quadro esplicativo sullo stato dei percorsi formativi dei professionisti di specifica appartenenza.

Quali conseguenze? " Se l'Ecm non sanziona, l'Ordine può ben farlo, ricorda il Presidente Fnovi, richiamando l'obbligo deontologico di aggiornamento professionale e ricordando che Comitati disciplinari previsti dal Ddl Lorenzin vengono visti anche in funzione di rafforzamento della verifica dell'obbligo di aggiornamento.