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DISPOSITIVO DIRIGENZIALE

Aviaria HPAI, nuove Zone e ulteriori misure di controllo

Aviaria HPAI, nuove Zone e ulteriori misure di controllo
Nuove misure di prevenzione, fino al 28 febbraio, nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia. ZUR rimodulate per evitare un'epidemia su larga scala.

La Direzione Generale della Sanità Animale ha trasmesso ai Servizi Veterinari ulteriori misure di controllo sorveglianza ed eradicazione per contenere la diffusione dell’influenza aviaria ad alta patogenicità (HPAI) H5N1. Il provvedimento- un dispositivo dirigenziale firmato dal Direttore Generale Giovanni Filippini- integra e proroga al 28 febbraio 2025 la validità del precedente dispositivo emanato a dicembre.

Selvatici e avicoli- Nelle regioni Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia coesistono zone di migrazione e sosta di uccelli selvatici portatori di virus influenzali aviari e zone ad elevata densità di stabilimenti avicoli. E' quindi necessario adottare misure preventive di carattere emergenziale che evitino il progressivo diffondersi dell’Influenza aviaria ad alta patogenicità. Le nuove misure, diffuse oggi, sono l'esito della riunione del 7 gennaio scorso, fra rappresentanti del Ministero della salute, delle quattro regioni direttamente interessate dalle nuove misure e del Centro di Referenza Nazionale per l’Influenza aviaria presso l’IZS delle Venezie. Nel corso della riunione - fa sapere la Direzione Generale- sono state discusse strategie sanitarie di intervento negli allevamenti avicoli al fine di ridurre i rischi di insorgenza di un’epidemia su larga scala.

Rimodulazione delle ZUR-  Il nuovo dispositivo dirigenziale comporta una rimodulazione delle Zone di Ulteriore Restrizione già istituite con il dispositivo di fine anno- in conseguenza della mutata situazione epidemiologica dell’Influenza aviaria- introducendo al contempo nuove misure di prevenzione e controllo adeguate all’evolversi della situazione epidemiologica.
Si mantengono le misure di riduzione del rischio nelle zone A e B definite nell’Accordo Stato Regioni rep. 125 del 25 luglio 2019.


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