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DECRETO NAZIONALE

Sperimentazione: in piazza per un recepimento pro-ricerca

Sperimentazione: in piazza per un recepimento pro-ricerca
Il mondo della scienza si mobilita in massa contro un nuovo attacco alla liberta' della ricerca italiana e alla sua competitivita' a livello internazionale.
I paletti alla sperimentazione sugli animali che potrebbero essere introdotti nella legge di recepimento della direttiva Ue in materia.  Sono gia' piu' di 1.100 le firme 'vip' della ricerca, della cultura e delle Istituzioni che hanno sottoscritto un appello alla mobilitazione lanciato dal rettore dell'Universita' degli Studi di Milano, il medico Gianluca Vago.  A Milano sabato 30 novembre si terrà il convegno 'Io sto con la ricerca'. Al fianco di Silvio Garattini sono attesi esponenti di enti e istituti per la ricerca, sia pubblici che privati, società scientifiche, rappresentanti accademici, politici, giornalisti scientifici,

Chi sta con la ricerca- La ricercatrice esperta di staminali e senatrice a vita, Elena Cattaneo; Emilia Grazia De Biasi, presidente Commissione Sanita' del Senato; Francesca Pasinelli, direttore generale Telethon; Agnese Collino dell'associazione Pro-Test Italia; Massenzio Fornasier, presidente Sival (Societa' italiana veterinari animali da laboratorio).
E ancora: Sergio Ferrari del Dipartimento di scienze della vita-universita' di Modena e Reggio Emilia; Elisabetta Dejana dell'Istituto Firc di oncologia molecolare (Ifom) di Milano; Pier Mannuccio Mannucci, direttore scientifico Fondazione Policlinico di Milano; Alberto Mantovani, direttore scientifico Irccs Humanitas di Rozzano; Pier Giuseppe Pelicci, condirettore scientifico Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Milano; Giuseppe Remuzzi, del 'Mario Negri' Bergamo e presidente Societa' internazionale di nefrologia; Mario Melazzini, assessore alla Ricerca della Regione Lombardia e presidente Arisla (Fondazione italiana di ricerca per la Sla); Anna Scavuzzo, capogruppo Lista Civica x Pisapia Sindaco-Comune Milano; Cristina Tajani, assessore alla Ricerca del Comune di Milano; Nadia Zaffaroni, responsabile Unita' di farmacologia molecolare della Istituto nazionale tumori (Int) di Milano. E tra le firme per Garattini c'e' anche quella di Gianni Bonadonna, primario emerito dell'Int, oncologo noto e celebrato in tutto il mondo.

Si schierano anche i giornalisti scientifici con Francesco Brancati, presidente Unione nazionale medico scientifica di informazione (Unamsi).

L'obiettivo iniziale della manifestazione animalista era quello di concludere il corteo davanti all'Irccs Mario Negri. "Il percorso e' stato poi modificato dalla Questura - spiegano all'Adnkronos Salute dal centro via La Masa - ma non possiamo escludere l'arrivo di gruppi di manifestanti davanti all'Istituto". Gia' ieri, di fronte alla sede bergamasca del Mario Negri, gli attivisti di Animal Amnesty hanno allestito una sorta di cimitero in
ricordo degli animali morti in laboratorio. "Ogni croce riporta la fotografia di un animale. Ogni anno solo in Italia sono poco meno di un milione gli animali vittime della vivisezione - ricordano gli animalisti - mentre nel mondo sono quasi un miliardo". "L'offensiva animalista - sottolineano dal Mario Negri - ha preso a bersaglio Garattini per il suo impegno a difesa dell'utilizzo degli animali nella ricerca biomedica all'interno di regole certe e severe, e il conseguente sostegno al recepimento della Direttiva europea approvata nel 2010, che ha definito le regole per l'utilizzo degli animali nella sperimentazione valide in tutti i 28 Paesi aderenti. Direttiva che in 22 Paesi, tra cui Germania, Francia, Gran Bretagna e i Paesi scandinavi all'avanguardia nella ricerca, e' stata recepita nella lettera e nello spirito". L'Italia invece ha preso tempo, e ora sembra andare verso il recepimento della direttiva reinterpretata in chiave restrittiva.

Una linea bocciata in questi giorni anche da un duro editoriale pubblicato su 'Nature Neuroscience': le restrizioni ai test sugli animali, se passeranno in via definitiva, potrebbero avere "conseguenze catastrofiche per la ricerca biomedica italiana", si legge. "Misure draconiane", le chiama la rivista scientifica americana, che se ratificate "avranno anche l'effetto di compromettere la capacita' dei ricercatori italiani di competere per i finanziamenti internazionali. Obbligati di fatto a eliminare i protocolli sperimentali 'in vivo', per gli scienziati italiani sara' difficile - se non impossibile - aggiudicarsi grant internazionali".

La posizione della scienza ufficiale e' ferma: "Ad oggi - ribadiscono dal Mario Negri - la sperimentazione animale resta una necessita' per lo sviluppo di nuovi farmaci e di nuove cure nell'interesse in primo luogo dei malati. Per la stragrande maggioranza della comunita' scientifica internazionale il ricorso agli animali nella sperimentazione scientifica rimane a tutt'oggi necessaria. Ma sono proprio gli scienziati e i ricercatori, grazie anche allo sviluppo delle tecnologie, i primi ad essere impegnati nella riduzione del numero di animali utilizzati nella ricerca". (fonte: Adnkronos Salute)

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