• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31331
DISACCOPPIAMENTO

Antibiotici "critici": com'è andata la protesta dei francesi?

Antibiotici "critici": com'è andata la protesta dei francesi?
Dopo la protesta contro il "disaccoppiamento", i veterinari e i Ministeri francesi tentano di gettare le basi per un accordo congiunto.

La Francia sta già attuando il piano Écoantibio che ha permesso di ridurre l'uso degli antibiotici in veterinaria di un 40% in 5 anni. Tuttavia, per ridurre l'uso dei cosiddetti "antibiotici critici", i Ministeri della Salute e dell'Agricoltura francesi hanno proposto il divieto di vendita diretta da parte dei medici veterinari di alcune categorie di medicinali considerati particolarmente "critici" per farmaco-resistenza nell'uomo; si tratta del cosiddetto "disaccoppiamento", principio contenuto nella Risoluzione Rosbach e approvato dal Parlamento Europeo, che prevede la separazione fra il diritto di prescrivere e quello di vendere gli antimicrobici.

Secondo le sigle veterinarie (Consiglio Superiore dei Veterinari ed Organizzazioni sindacali) che hanno indetto la manifestazione di protesta del 6 novembre, la partecipazione degli iscritti è stata molto alta e foriera di risultati. Un numero di veterinari, fino a 10.000, ha marciato a Parigi durante la manifestazione, questo dato è fornito dal Syndicat National des Vetèrinaires d'Exercice Libèral (SNVEL), che rappresenta circa il 40% dei veterinari.

Si sarebbero gettate le basi per un accordo congiunto per la riduzione dell'uso degli antibiotici 'critici' con il Ministro della Sanità, Marisol Touraine, il Ministro dell'Agricoltura, Stefan Le Foll, da includere nel Progetto di Legge su Agricoltura, Alimentazione e Silvicoltura. Obiettivo: la riduzione dell'uso degli antibiotici critici, l'individuazione di riferimenti veterinari e rafforzare le raccomandazioni delle buone pratiche di allevamento. Nonostante la promessa di eliminare il divieto "incriminato" lo sciopero si è protratto per inibirne un suo reinserimento in seguito.

Il Ministro dell'Agricoltura Stéphane Le Foll ha tenuto una conferenza stampa sul futuro de comparto agricolo, "per mantenere una posizione di leadership a livello internazionale"; accennando alla professione veterinaria, Le Foll ha dichiarato- riferisce una nota del SNVEL - di "escludere che il disaccoppiamento rappresenti una condizione necessaria alla riduzione del consumo di antibiotici, portando come contro-esempio i Paesi che si sono invece basati su questo sistema".

I Veterinari francesi si considerano tuttavia vigili e permanentemente mobilitati.

Già il Consiglio d'Analisi Strategica (CAS) del Governo, in un parere del 2012, non si dichiarava a favore del disaccoppiamento, ma annotando che la vendita del farmaco è una fonte d'introito importante per la categoria, auspicava un ripensamento: "La séparation des fonctions de prescription et de vente par les vétérinaires en France semble difficile à appliquer à court terme, les revenus des vétérinaires (notamment en milieu rural) dépendant trop largement de la vente de  médicaments. Toutefois, il serait nécessaire de repenser leurs missions et leurs modes de rémunération en basculant progressivement les marges du médicament vers le conseil". Secondo il CAS francese, la Francia - malgrado i progressi- "rimane uno dei maggiori consumatori di antibiotici d'Europa, tanto in umana che in veterinaria".
(Les bactéries résistantes aux antibiotiques, pdf)