• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31380

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

RISOLUZIONE ROSBACH

Antibiotici. Parlamento UE: sì a disaccoppiamento

Antibiotici. Parlamento UE: sì a disaccoppiamento
Il Parlamento Europeo ha approvato a larghissima maggioranza la risoluzione della danese Anne Rosbach. Passa il principio del "disaccoppiamento": il Codice del Farmaco Veterinario separi la prescrizione dalla vendita "eliminando così gli incentivi economici alla prescrizione". Chiesta alla Commissione una proposta legislativa per il settore veterinario.
La risoluzione votata in plenaria martedì 11 dicembre - e ora disponibile (video) nel testo approvato – contiene una serie di sollecitazioni rivolte alla Commissione Europea per contrastare l'antibiotico-resistenza. La risoluzione - non legislativa e non vincolante per la Commissione, interessa da vicino la professione veterinaria e la normativa che disciplina il medicinale veterinario in Europa, la Direttiva 2001/82/CE.

La risoluzione auspica che la revisione della Direttiva "offra un'importante opportunità per adottare misure efficaci intese a ridurre la resistenza antimicrobica attraverso il rafforzamento delle disposizioni relative ai farmaci veterinari, quali:
– la limitazione del diritto di prescrivere antibiotici solo ai veterinari professionalmente qualificati;
– la distinzione tra il diritto di prescrivere e quello di vendere gli antimicrobici, eliminando così gli incentivi economici alla prescrizione;

La risoluzione chiede anche alla Commissione di esaminare le condizioni di prescrizione e di vendita applicate agli antimicrobici al fine di accertare se le pratiche adottate nella medicina umana e veterinaria possano comportare prescrizioni eccessive oppure utilizzi sproporzionati o impropri degli antimicrobici.

Il documento invita la Commissione a presentare una proposta legislativa destinata al settore veterinario per limitare l'uso degli antibiotici molto importanti di terza e quarta generazione destinati alla terapia umana; sottolinea che qualsiasi proposta in tale direzione deve fondarsi su linee guida europee basate sull'esperienza in materia di uso prudente degli antimicrobici nella medicina veterinaria.

Nei considerando della risoluzione si legge che il processo della farmacoresistenza "può essere accelerato dall'uso eccessivo e indiscriminato nella medicina umana e veterinaria che, unito a un controllo dell'igiene e delle infezioni insufficiente, può compromettere l'impiego efficace di un numero già limitato di antimicrobici esistenti". E tuttavia che " nonostante l'obiettivo prioritario degli allevatori di mantenere il loro bestiame sano e produttivo mediante buone prassi agricole (igiene, mangime adeguato, allevamento adeguato e buona gestione degli animali), gli animali possono comunque ammalarsi, e dovrebbero essere disponibili, per il trattamento della malattia, terapie e farmaci veterinari adeguati".

Il Parlamento Europeo "disapprova energicamente il sistematico uso profilattico degli antimicrobici negli allevamenti e avalla le conclusioni del Consiglio del 22 giugno 2012, con cui si invitano gli Stati membri a limitare l'uso profilattico degli antimicrobici a casi con esigenze cliniche definite e a limitare la prescrizione e l'utilizzo di antimicrobici per il trattamento del bestiame ai casi in cui il veterinario abbia stabilito la presenza di una chiara giustificazione clinica e, ove opportuno, epidemiologica per il trattamento di tutti gli animali".

L'allevamento e l'acquacoltura devono concentrarsi sulla prevenzione delle malattie tramite buone condizioni di igiene, di stabulazione e di allevamento, nonché attraverso rigorose misure di biosicurezza, anziché sull'uso profilattico degli antibiotici. La risoluzione sottolinea la necessità di rivedere le disposizioni relative alle misure in materia di benessere degli animali d'allevamento, al fine di ridurre il ricorso ai farmaci veterinari.

E' necessario inoltre rafforzare i controlli sull'importazione di prodotti alimentari dagli Stati non membri dell'UE, in particolare alla luce del rischio che tali importazioni contengano tracce irregolari di antimicrobici.
Il Parlamento concorda con la Commissione sulla necessità di rafforzare il quadro regolamentare nel settore dei medicinali veterinari e dei mangimi medicati e chiede che venga mantenuta la coerenza nella formulazione e nell'applicazione delle norme dell'UE;

Il Parlamento Europeo rivolge inoltre un invito all'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) a prestare particolare attenzione al compito di monitoraggio e analisi della situazione relativa alla resistenza antimicrobica nel bestiame in tutta l'UE.

Il documento approvato si rivolge anche agli Stati membri inviandoli ad impiegare sistemi elettronici di registrazione per assicurare che i modelli di utilizzo delle singole aziende siano appropriati, in modo da garantire un uso responsabile e quanto più possibile limitato.

Per la FVE si sta andando nella direzione sbagliata

Si fa presto a dire antibiotico-resistenza

Antibiotico-resistenza, materia del veterinario d'azienda