L'Ambasciata d'Italia a Sarajevo segue gli sviluppi, concordando con i partner europei le azioni piu' opportune per assistere le Autorita' bosniache. "L'emendamento sulla legge per la tutela degli animali in discussione in questi giorni al Parlamento bosniaco e che permetterebbe la soppressione dei cani randagi sarebbe, ove approvato, un deprecabile passo indietro. Ho espresso ai leader politici bosniaci la viva preoccupazione del Governo e della società civile italiana per tali possibili sviluppi, auspicando che l'attuale normativa sia mantenuta e applicata con efficacia".
Lo ha detto l'Ambasciatore italiano in Bosnia-Erzegovina, Ruggero Corrias, dopo una serie di contatti e interventi effettuati sulla leadership bosniaca, sul ministero degli Esteri e sui Presidenti dei due rami del Parlamento bosniaco. Al centro dell'attenzione del Governo italiano il progetto di emendamento della legge bosniaca sulla tutela degli animali in discussione in queste ore in Parlamento. Le modifiche proposte introdurerrebbero la soppressione come misura di contenimento del randagismo molto diffuso nel Paese.
"Cio' costituirebbe un arretramento rispetto alla normativa in vigore, che è invece in linea con gli standards internazionali, figura tra le piu' avanzate dell'Europa centro orientale e privilegia misure di identificazione, sterilizzazione e vaccinazione dei cani randagi. "Sono consapevole - ha proseguito l'Ambasciatore Corrias - che sia necessaria un'ampia disponibilità di risorse finanziarie, umane e infrastrutturali per una efficace attuazione della legge e che la difficile congiuntura economica del Paese non agevoli il perseguimento di tale obiettivo. Sono altresi' consapevole che il randagismo costituisca in alcune città un problema di sicurezza per i cittadini bosniaci.Ciononostante, la legge in discussione rappresenterebbe un non auspicabile passo indietro in termini di tutela degli animali".
L'Unione Europea, nonostante l'assenza di una legislazione comunitaria in materia, collabora da anni con le Autorita' locali contribuendo ai programmi di controllo e vaccinazione.
L'Italia, tradizionalmente sensibile al tema del benessere degli animali, e' anch'essa impegnata in un'opera di sensibilizzazione a favore di una soluzione che garantisca la tutela dei diritti dei randagi e ritiene pertanto che sia questa la strada da seguire per risolvere il problema, auspicando pertanto vivamente che la attuale normativa sia mantenuta e, con il sostegno di tutti, applicata effettivamente. (ANSAmed).