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H7N7

Aviaria, individuata l'origine del primo focolaio di Ostellato

Aviaria, individuata l'origine del primo focolaio di Ostellato
Sono le anatre migranti le portatrici del virus. Squintani (Emilia Romagna): contaminato il terreno delle galline.
"Contaminazione del terreno degli allevamenti ovicoli con il virus dell'influenza aviaria veicolato da anatre selvatiche migranti. E' questa la causa del primo focolaio scoppiato nell'allevamento di Ostellato". A fare il punto per l'Adnkronos Salute e' Gabriele Squintani, responsabile del Servizio veterinario e igiene della Regione Emilia Romagna. "Dopo accurate analisi epidemiologiche si e' arrivati a trovare la causa di questo
primo focolaio, da cui e' partito tutto - sottolinea Squintani - Le anatre sono portatrici di un virus a bassa patogenicita'. Le galline degli allevamenti sono venute a contatto con il terreno dove probabilmente erano presenti le feci delle anatre infette e hanno portato il virus all'interno dei capannoni. Qui si e' alzata la patogenicita' perche' il microrganismo e' mutato".

Sul rischio di un eventuale trasporto del virus dal Nord Italia al Sud, Squintani precisa che "e' molto difficile che cio' accada, ma certo non possiamo escluderlo. Anche se servirebbe la concomitanza di
molti fattori". "Mentre per la diffusione da un allevamento all'altro - sottolinea Squintani - la responsabilita' e' legata al trasporto delle uova: il secondo focolaio ha infatti toccato un allevamento con un sito per l'imballaggio e qui, molto probabilmente, e' arrivato il virus dal primo sito, presente sull'esterno delle uova. Mentre nel caso del terzo focolaio c'e' la vicinanza con Ostellato, che e' a circa tre chilometri. Questa secondo gli esperti e' una distanza che il virus puo' percorrere trasportato dal vento".

In base all'ultimo aggiornamento, in Emilia Romagna non ci sono al momento altri casi di contagio di aviaria nell'uomo, dopo i due – uno confermato, l'altro sospetto – individuati a Mordano. Gli abbattimenti dei volatili dovrebbero terminare mercoledì 4 settembre sera. Il punto sulla situazione dell'aviaria in Emilia-Romagna è stato fatto dagli assessori Carlo Lusenti (Politiche per la salute) e Tiberio Rabboni (Agricoltura), che hanno presentato una relazione tecnica alle commissioni Sanità e Politiche economiche.

L'aviaria è arrivata in Emilia-Romagna attraverso le anatre in migrazione (questa l'ipotesi più avvalorata, contenuta nella relazione) che avrebbero contaminato i parchetti esterni degli allevamenti, dove, di giorno, razzolavano le galline. Da lì il virus si sarebbe poi trasmesso sia con il trasporto delle uova che con una probabile diffusione aerogena.