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RIFORMA DELLIPPICA

Tuci in Senato critica la gestione pubblica: nasca la Lega Ippica

Tuci in Senato critica la gestione pubblica: nasca la Lega Ippica
In audizione parlamentare il Presidente Enrico Tuci ha ringraziato la SIVE per il sostegno al comparto. "Il settore ippico sta morendo in mano ad un Ministero incapace di svolgere in maniera minimamente efficiente il proprio lavoro".- Il Presidente degli Imprenditori Ippici Italiani, Enrico Tuci, non ha usato mezzi termini ieri ascoltato in Commissione Agricoltura a Palazzo Madama.

"Stiamo chiudendo - ha detto nel suo intervento- con crediti certi ormai maturati da un anno, derubati e umiliati dalla burocrazia che, come è noto, e verificato sulla nostra pelle, non funziona. Ogni giorno decine di Aziende Agricole, di Scuderie e di fornitori falliscono, chiudono, licenziano i propri dipendenti e regalano i propri cavalli non riuscendo più, nonostante l'amore e la passione che le anima, a mantenerli. Oltre al danno economico di un settore, che fino allo scorso anno era stimabile intorno agli 800 milioni di Euro annui ed altrettanti di indotto, sta morendo una storia, una cultura, una passione che riempiva di orgoglio molti italiani".

Pur riconoscendo alla politica i recenti sforzi formali fatti per dare un po' di ossigeno al settore, Tuci rimarca anche che "per problemi burocratici ed a causa di procedure farraginose questo ossigeno ad oggi non è ancora arrivato agli operatori. Per cui è necessario che vengano immediatamente attivate le nuove procedure che garantiscano pagamenti certi in tempi certi".

Le Aziende del settore, quelle con i dipendenti regolarmente assunti, che pagano contributi e tasse, e che niente vogliono avere a spartire con chi in passato si è inserito nel nostro settore per il proprio malaffare ed ha sporcato l'immagine del nostro mondo, indifeso dall'incapacità di gestione di un Carrozzone pubblico che si chiamava Unire, chiedono urgentemente, disperatamente, fortemente UNA RIFORMA che restituisca il settore in mano a chi ne ha le competenze, ovvero agli addetti ai lavori, gli ippici.

Al fianco delle Aziende dell'Allevamento ed alle Scuderie, appoggiati da Confagricoltura, sostengono la necessità impellente della riforma anche:
- i Veterinari italiani rappresentati da Sive (v.link e notizia precedente)
- i Giudici del Trotto e del Galoppo
- le Aziende che producono e distribuiscono farmaci veterinari riunite in Aisa Federchimica ed in Ascofarve
- le Aziende che trasportano cavalli rappresentate da Alessio Modena e da Federico Fiorino
- le Aziende che forniscono servizi al settore, che commercializzano prodotti vari per la gestione di allevamenti e scuderie, foraggi e mangimi rappresentate da Franco Porrini
- il Comitato Lega Ippica Italiana
- la Lega Proprietari Trotto e Galoppo
- il Comitato Operatori Ippici Toscana
- il Comitato Ippico Emilia Romagna

"Oggi siamo certi - ha aggiunto Tuci- che quanto espresso dalle proposte di legge sulle quali codesta Commissione sta lavorando possa permettere il rilancio che noi fortemente esigiamo e nel quale crediamo". Le Aziende del settore, e del suo indotto, confidano nell'immediata realizzazione del progetto di riforma inserito nella bozza presentata dall'On. Faenzi conosciuta come Unione Ippica Italiana e che raccolga tutti i contenuti della proposta di legge dell'On. Lattuca conosciuta come progetto Lega Ippica Italiana.

Gli Imprenditori Ippici chiedono "che lo Stato lasci nelle mani degli operatori del settore", restituendolo loro " la possibilità di divenire protagonisti e responsabili del proprio destino, messi in grado di attuare tutte le scelte imprenditoriali, di moralizzazione e di competitività nel settore delle scommesse e dell'intrattenimento", scelte "che ci sono state precluse da anni di inadeguata ed immobile gestione pubblica".
Nel rilancio non possono mancare la  Giustizia Sportiva e il controllo delle sostanze proibite "affinché, intervenendo seriamente e severamente, si possa realizzare uno spettacolo di grande appeal sul pubblico".

Rilancio del settore ippico: in mano pubblica o privata?