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DIRETTIVA 63/2010

Ilaria Capua: la ricerca biomedica italiana rischia altro duro colpo

Ilaria Capua: la ricerca biomedica italiana rischia altro duro colpo
Secondo Ilaria Capua due passaggi emendativi "avrebbero ripercussioni negative sulla competitività della ricerca biomedica italiana".
Intervenendo sul suo sito web riguardo al recepimento della Direttiva 63/2010, la parlamentare veterinaria si sofferma su due criteri di recepimento.

-il comma e) relativo al divieto di esperimenti e le procedure che non prevedono anestesia o analgesia, qualora esse comportino dolore all'animale, ad eccezione dei casi di sperimentazione di anestetici o di analgesici; "che di fatto, così formulato, impedisce anche di fare un iniezione ad un animale senza anestetizzarlo ( come se per vaccinare il vostro gatto - e perchè no vostro figlio- doveste anestetizzarlo prima!)"- osserva l'On Capua.

-il comma g) che vieta - fra l'altro - l'utilizzo di animali per gli xenotrapianti e per le ricerche su sostanze d'abuso,; "il che di fatto impedisce di poter effettuare la stragrande maggioranza delle sperimentazioni di nuovi farmaci contro i tumori (che devono essere impiantati negli animali da esperimento per verificare l'efficacia della terapia e quindi, formalmente, sono degli xenotrapianti) e taglia l'Italia fuori da un importante filone come quello sulle sostanze d'abuso".

"La cosa che più mi preoccupa- dichiara- oltre al fatto che ci allontaniamo da standard dettati da una direttiva europea, è che i ricercatori italiani non potranno più prendere parte ai bandi di ricerca (nazionali o internazionali) su questi temi perché messi nella condizione di non poter fare ciò che negli altri Paesi è consentito. Diventeremo, di nuovo, sempre meno competitivi e riusciremo ad attirare sempre meno fondi. Un altro colpo alla fragile ricerca italiana.

E annuncia: "Insieme con Pierpaolo Vargiu, Presidente della Commissione Affari Sociali, stiamo predisponendo un emendamento da presentare nelle commissioni di merito e poi in aula".
"Sono ancora troppo inesperta dei complicati meccanismi della macchina politica per capire come andrà a finire- aggiunge- comunque, almeno, il problema verrà affrontato, nel rispetto del benessere animale e a difesa della competitività della ricerca italiana".

Il recepimento della Direttiva 63/2010 sulla protezione di animali utilizzati a fini scientifici è stato approvato al Senato (articolo 13 della Legge di Delegazione Europea) e ora è all'esame della Camera.

Nella foto: manifestazione dei ricercatori di Pro-test davanti a Palazzo Madama