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PET-THERAPY

Presentata a Monza la proposta di legge dell’ On.Brambilla

Presentata a Monza la proposta di legge dell’ On.Brambilla
Il progetto prevede strumenti ed attività di supporto in una pluralità di patologie, attraverso un approccio multidisciplinare, che impegna diverse professionalità.

Riconoscere la "pet therapy" come metodo di "co-terapia", fissare il principio per cui essa sia fondata sulla relazione con gli animali coinvolti - ai quali devono essere garantite le migliori tutele - e non sul loro sfruttamento, dare un quadro di certezze a pazienti, medici ed operatori. Sono i principali obiettivi della proposta di legge "Disciplina delle attività e delle terapie assistite dagli animali", depositata nei giorni scorsi alla Camera dall'on. Michela Vittoria Brambilla (Pdl). "Ai nostri bambini malati - spiega la parlamentare -deve essere garantito l'accesso ad ogni possibile attività e terapia che possa aiutarli e dare loro beneficio". Il testo è stato presentato oggi a Monza, nel centro Maria Letizia Verga, specializzato in leucemie infantili, dove un nuovo progetto di "pet therapy" prenderà il via nei prossimi giorni con l'associazione "Frida's Friends".

La proposta di legge mira a colmare un vuoto. Alcune Regioni (Puglia, Piemonte, Veneto e ultimamente il Friuli-Venezia Giulia) hanno legiferato sull'argomento, ma manca ancora una legge-quadro nazionale, che riconosca esplicitamente la pet therapy e definisca criteri e standard validi per tutti. Il testo proposto dall'on. Brambilla distingue tra "attività assistite dagli animali" (AAA) – cioè "interventi relazionali di tipo educativo, didattico, formativo e ricreativo" realizzati da gruppi di lavoro qualificati – e "Terapie assistite dagli animali" (TAA) vere e proprie terapie necessariamente praticate con l'intervento del medico. Prevede l'istituzione di una commissione nazionale, composta da esperti delle varie discipline coinvolte, che, tra l'altro, definisca criteri, condizioni e requisiti per la valutazione dei progetti di AAA e TAA, individui le figure professionali specifiche e le procedure standard ed elabori un regolamento da sottoporre al ministero della Salute. Norme apposite sono dettate a tutela del benessere degli animali, che devono superare un'apposita valutazione e in nessun caso essere impiegati per prestazioni che comportino fatiche o stress psico-fisici. "La pet therapy - spiega l'on. Brambilla - non può e non deve essere "sfruttamento" degli animali, ma – al contrario – li riconosce come individui capaci di stabilire un rapporto emozionale profondo con gli esseri umani, rispettando le caratteristiche etologiche di entrambi". Nel testo é peraltro previsto il divieto di coinvolgere animali selvatici o esotici, cuccioli di età inferiore ad un anno, animali anziani, femmine gravide, animali in condizioni patologiche. Inoltre, agli animali deve essere sempre garantita un'adeguata vita in famiglia con il proprietario/conduttore.

Alla presentazione hanno partecipato l'équipe di cani-terapeuti di Frida's Friends, partner principale di Medicuore-Associazione Medici Brianza e Milano onlus e aderente alla Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, e la psicologa che li accompagna nell'interazione con i pazienti. "La presenza dello psicologo, o comunque dello specialista – spiega il presidente dell'associazione, Mario Colombo – è sempre necessaria, perché l'educatore cinofilo non basta. Inoltre siamo convinti che decisivo sia il carattere del cane, non la sua razza. La maggior parte dei nostri cani terapeuti proviene da esperienze di maltrattamento e abbandono: recuperiamo energia positiva da situazioni un po' particolari".

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