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LOGICHE CORPORATIVE

ANMVI replica a FASSID: 'pericoloso' è ignorare le competenze

ANMVI replica a FASSID: 'pericoloso' è ignorare le competenze
Secondo Fassid la sicurezza alimentare ai veterinari sarebbe una "scelta pericolosa".
Secondo Francesco Luca' coordinatore nazionale Fassid (Aipac, Aupi, Simet, Sinafo, Snr e Dirigenti) si vogliono "sottrarre le competenze specifiche dei medici nel campo della sicurezza alimentare per delegarle ai veterinari".
Al netto delle osservazioni sulla Legge Balduzzi, per l'ANMVI sono "sconcertanti le dichiarazioni riportate dalle agenzie di stampa di queste sigle mediche che sembrano ignorare che il veterinario ufficiale è l'unica figura obbligatoria, per le competenze specifiche, individuata dal sistema di regole sui controlli per la sicurezza alimentare stabilite dall'Europa".
Fassid rivendica invece a mezzo stampa "la competenza esclusiva su tutto cio' che riguarda la salute umana, compresi percio' l'igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione".

"In tutti i Paesi una parte importante dei controlli ufficiali sono svolti da Medici Veterinari in praticamente in nessuno da medici chirurghi – replica ANMVI. Pensiamo al pericolo potrebbe esserci se i controlli nei macelli o sulle carni fossero attribuiti ai medici che, come rivendica correttamente la FASSID hanno competenze esclusive sulla salute dell'uomo, ma ben poche conoscenze della fisiologia degli animali, della microbiologia alimentare o dei processi di produzione degli alimenti. L'accorpamento in un'unica struttura dei controlli sulla sicurezza alimentare anche per la componente vegetale, così come già avvenuto per in controlli di laboratorio assegnati agli Istituti Zooprofilattici, può essere un passaggio positivo per evitare duplicazioni di interventi".

Il decreto Balduzzi - secondo Luca' - ha modificato il Dlgs 502 del 1992 nella parte relativa ai dipartimenti di prevenzione, introducendo delle aree di sanita' pubblica veterinaria e sicurezza alimentare e delegando di fatto ai veterinari funzioni di controllo e sicurezza degli alimenti, finora in capo ai medici, al solo scopo, dicono, di razionalizzare e ridurre le spese.

"E' giusto – continua ANMVI- che tematiche che coinvolgono direttamente la persona quali quelle legate alla nutrizione, alle malattie a trasmissione alimentare ma anche quelle non direttamente legate alla sicurezza alimentare come ad esempio i controlli sulla potabilità degli acquedotti debbano rimanere di esclusiva competenza della Sanità Pubblica Medica. Ma in una logica One Health sostenuta dalle autorità sanitarie internazionali, OMS e OIE, - conclude ANMVI- è più importante adoperarsi per garantire che competenze, diverse e così fondamentali per la salute di tutti, trovino punti di collaborazione piuttosto che di divisione. Questo sì - conclude l'Associazione dei Veterinari- sarebbe un cedimento verso logiche corporative".