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CONSIGLIO DI STATO

Lite sulle tariffe? In giudizio il professionista porti il preventivo

Lite sulle tariffe? In giudizio il professionista porti il preventivo
Con il parere sulla liquidazione giudiziaria dei compensi, il Consiglio di Stato prosegue la sua analisi della riforma degli Ordini.
Il Consiglio di Stato (parere n° 3126 del 5 luglio) dopo aver espresso il parere sulle società tra professionisti e il parere sul DPR di riordino degli Ordini professionali, fornisce al Ministero della Giustizia la sua analisi sulle liquidazioni giudiziali dei compensi. Abrogate le tariffe minime, sopravvivono infatti i parametri per dirimere i contenziosi fra professionista e cliente, in mancanza di accordo. Saranno i Ministeri vigilanti delle varie professioni ad individuarli.
Per ora ci ha pensato il Ministero della Giustizia che ha predisposto una bozza di regolamento per la determinazione dei parametri, che riguarda solo le professioni regolamentate vigilate da Via Arenula. Il provvedimento, definisce i parametri dovuti ai professionisti (avvocati, notai, commercialisti e tutte le professioni di area tecnica, dagli agronomi agli architetti) per la loro attività in sostituzione delle tariffe minime abrogate dal DL liberalizzazioni (Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1).

Il Consiglio di Stato si è espresso  favorevolmente, indicando alcuni suggerimenti valevoli per tutte le professioni vigilate dalla Giustizia, che riflettono un orientamento di principio che potrebbe fare da apripista anche per le altre professioni:

Preventivo -  prevedere l'obbligo per il professionista di produrre in giudizio il preventivo di massima reso al cliente, stabilendo che la mancata produzione, o comunque l'assenza di prova sull'aver fornito il preventivo di massima, costituisca elemento di valutazione negativa da parte del giudice al fine della riduzione del compenso da liquidare;

Compenso unitario con indicazione separata delle spese - Per maggiore trasparenza nei confronti del cliente considerare che il compenso sia unitario e omnicomprensivo e comprenda anche le spese, ma ferma restando la possibilità di indicarle in modo distinto come componente del compenso stesso;

Evitare adeguamenti all'ISTAT- In ragione della particolare situazione economica, il Consiglio di Stato suggerisce di non adeguare necessariamente le tariffe all'incremento Istat per le professioni liberali: "l'adeguamento può anche avvenire in misura inferiore all'indice Istat soprattutto in un momento in cui gran parte del Paese è stata chiamata a sostenere sacrifici per far fronte alla contingenza economica e finanziaria. Tali considerazioni sono ancor più valide oggi con l'aggravarsi della crisi finanziaria, e inducono a suggerire di contenere l'adeguamento rispetto alle precedenti tariffe in misura inferiore a quello indicato dall'amministrazione".;

Premialità e penalizzazioni per evitare tempi lunghi - Per accelerare i tempi giudiziari, il Consiglio di Stato suggerisce di introdurre una disposizione di carattere premiale (aumento del compenso) in caso di rapidità del giudizio, dipendente da scelte processuali dell'avvocato (ad esempio, consenso o richiesta di riti accelerati o rispetto del principio di sinteticità nella redazione degli atti) e di una disposizione penalizzante, in caso di condotta opposta di ostacolo alla accelerazione del giudizio.

pdfSCHEMA_DI_REGOLAMENTO_PER_LA_LIQUIDAZIONE_GIUDIZIALE_DEI_COMPENSI_PROFESSIONI_NON_SANITARIE.pdf1.04 MB