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Sanita' animale

MINSAL: attenzione a nuovo virus di Schmallenberg

MINSAL: attenzione a nuovo virus di Schmallenberg
La Direzione Generale della Sanita' Animale e del Farmaco Veterinario richiama l'attenzione di tutti gli operatori dei comparti ovicaprino e bovino nazionali sull'identificazione del "virus di Schmallenberg (SBV)" che dalla Germania, dove ha fatto la sua prima comparsa nell'estate 2011, è stato registrato anche nei Paesi Bassi e nel Belgio. Qualsiasi sospetto andrà tempestivamente comunicato all'Ufficio III della Direzione ministeriale e al CESME. Trascurabile ma non esclusa la possibilità di colpire l'uomo.

All'inizio di novembre 2011, a distanza dei primi casi estivi in Germania, il "virus di Schmallenberg (SBV)" è stato identificato anche in allevamenti di bovini e ovicaprini di numerose regioni dei Paesi e del Belgio.
Il nuovo virus, che prende il nome dalla località tedesca in cui è stato segnalato per la prima volta è al centro dell' attenzione del Ministero della Salute che ha diffuso una nota di raccomandazioni in data 10 gennaio. La Direzione Generale della Sanita' Animale e del Farmaco Veterinario richiama l'attenzione di tutti gli operatori del comparto bovino nazionale sull'identificazione del "virus di Schmallenberg (SBV)", in seguito a test molecolari avanzati.

Sono in corso da parte delle Autorità sanitarie tedesche, olandesi e belghe le indagini per confermare il nesso di causalità tra i sintomi osservati negli animali e la presenza del virus SBV. Altre ricerche sono in corso per lo sviluppo di un test diagnostico sierologico.

Segnalare qualsiasi sospetto

Scrive il Ministero: "E' necessario sensibilizzare e richiamare l'attenzione di tutti gli operatori del comparto, affinché venga posta particolare attenzione al rilievo di qualsiasi quadro sintomatologico, che possa essere riconducibile a quanto osservato e sopra descritto. In particolare, in considerazione delle notizie riportate dalle autorità veterinarie dei Paesi coinvolti, dovrà essere prestata particolare attenzione, soprattutto nel periodo di attività dei vettori dalla primavera all'autunno, a tutti quegli eventi morbosi caratterizzati da manifestazioni febbrili, importante calo della produzione lattea, anoressia, diarrea. Occorre, inoltre, porre attenzione a tutti i fenomeni di natimortalità, malformazioni ed aborti, in bovini o ovi-caprini gravidi nel periodo di attività dei vettori e negli animali introdotti dai Paesi interessati dall'infezione a partire dallo scorso periodo estivo. Qualsiasi sospetto dovrà essere tempestivamente comunicato da parte del Servizio Veterinario competente all'Ufficio III della Direzione Generale della Sanità Animale e dei Farmaci Veterinari. e al Centro di Referenza Nazionale per lo Studio e l'accertamento delle Malattie Esotiche degli animali (CESME), presso l'Istituto "G. Caporale".

Il virus di Schmallenberg

L'analisi del genoma virale ha consentito di classificare il "virus di Schmallenberg" all'interno del sierogruppo Sinibu, sierogruppo costituito da 25 virus, molti dei quali in grado di infettare i ruminanti, e che comprende, anche, alcuni patogeni per l'uomo. All'interno del sierogruppo Simbu, il SBV sembra essere correlato a tre differenti virus: Shamonda- Aino e Akabane-virus, patogeni per i nominanti e trasmessi da insetti vettori (Culicoides spp.). Nei focolai di infezione nei Paesi Bassi ed in Germania, non sono stati rilevati sintomi nell'uomo, e pertanto, al momento, la probabilità che l'uomo possa essere colpito dal virus di Schmallenberg è considerata trascurabile, pur non essendo completamente esclusa. La sintomatologia osservata negli animali è cessata con il sopraggiungere dell'inverno, con ciò supportando l'ipotesi della trasmissione vettoriale.

Non sono attualmente disponibili test sierologici per la ricerca di anticorpi specifici per il SBV. L'unico test diagnostico utilizzabile è una real-time RT-PCR con cui è stata rilevata l'infezione in bovini ed ovicaprini in Germania e nei Paesi Bassi, e in ovicaprini in Belgio.

 

pdfNOTA DELLA DGSAFV.PDF