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CASTAGNARO: PUROSANGUE MORTO PER ROTTURA AORTA

CASTAGNARO: PUROSANGUE MORTO PER ROTTURA AORTA
Eseguita l'autopsia sul purosangue Hickstead. Esclusi trattamenti con sostanze vietate. Il decesso per rottura dell'aorta. E' quanto riporta il quotidiano l'Arena. Massimo Castagnaro, ordinario di Patologia generale e anatomia patologica veterinaria all'università di Padova, precisa che la notizia non ha valore di ufficialità.

Non lascia spazio a dubbi l'autopsia eseguita ieri su Hickstead, morto domenica al termine di una gara di coppa del mondo ospitata all'interno di Fieracavalli: una lacerazione di quattro centimetri della base dell'aorta ha provocato il decesso immediato dell'animale.

A chiarire le cause della fine del campione, che montato dal canadese Eric Lamaze aveva vinto davvero tutto, è l'Arena, il quotidiano di Verona. Il giornale riporta dichiarazioni del prof. Massimo Castagnaro, ordinario di Patologia generale e anatomia patologica veterinaria all'università di Padova, che ha eseguito l'autopsia. «La rottura dell'aorta nel suo primo tratto ha provocato la fuoriuscita di sangue che si è accumulato nel pericardio, la membrana che avvolge il cuore, causando una compressione del muscolo cardiaco».

L'animale è spirato in un paio di minuti. «Il cavallo, per il resto, era sanissimo», conclude il veterinario escludendo qualsiasi tipo di trattamento con sostanze vietate. «E, purtroppo, non si sarebbe potuto fare nulla per impedire il decesso, né per prevenirlo. La rottura di grossi vasi sanguigni, infatti, avviene in genere per aneurisma, ovvero l'assottigliamento della parete del vaso, oppure per un trauma. Nel caso di Hickstead, non si è riscontrato nulla di ciò: possiamo parlare di un cedimento strutturale imprevedibile».

Fugato, quindi, il sospetto del doping, che domenica aveva tenuto banco fra il pubblico della gara, dopo lo choc e le lacrime per aver assistito alla fine atroce del loro beniamino. «Dopo la morte, come prevede il regolamento della Federazione equestre internazionale, avevamo comunque effettuato il prelievo antidoping, che è stato spedito ai laboratori inglesi e il cui risultato sarà disponibile nei prossimi giorni», aggiunge Roberto Busetto, professore ordinario di Clinica chirurgica alla facoltà di Medicina veterinaria dell'ateneo padovano.

«Dagli esiti non mi aspetto però nulla di strano: Hickstead non ha avuto una carriera-lampo, come accade a chi fa uso di determinate sostanze, anzi era sulla cresta dell'onda da più di cinque anni. Durante questo periodo, peraltro, è stato sottoposto a oltre dieci controlli e non è mai risultato positivo».

La notizia pubblicata dall'Arena non ha tuttavia valore di ufficialità. Il Professor Massimo Castagnaro ha precisato ad @nmvi Oggi che l'esito della necroscopia verrà comunicato alla fine degli accertamenti dall Fei e da proprietario.