Il Comitato permanente del REMESA (Réseau Méditerranéen de Santé Animale) ha fatto il punto sulla sanità animale nel Mediterraneo al Ministero della Salute. Azioni di epidemiosorveglianza, coordinamento e finanziamento fra le decisioni assunte dal summit.
Il Comitato permanente congiunto del REMESA(Réseau Méditerranéen de Santé Animale) ha fatto il punto sulla sanità animale nel Mediterraneo durante un incontro al Ministero della Salute, alla presenza dei Capi Servizi Veterinari dei Paesi Membri, rappresentanti dell'OIE, della FAO e dell'Unione Europea.
Co-presieduta dall'Italia e dalla Tunisia, la riunione si è svolta dal 20 al 21 ottobre, ma è di questi giorni l'aggiornamento del Ministero della Salute sui risultati dell'incontro. Nel corso dei due giorni, gli Stati Membri hanno deciso di potenziare le seguenti attività: facilitare lo scambio d'informazione, migliorare l'epidemiosorveglianza, migliorare la preparazione e la risposta alle emergenze, facilitare la cooperazione tra i centri di ricerca, rafforzare i servizi di sanità animale nell'ambito dei laboratori e delle università, incoraggiare i gemellaggi tra Istituti, laboratori o università anche per ottenere fondi.
Per quanto riguarda l'epidemiosorveglianza il Comitato ha concordato sulla necessità di rafforzare e coordinare, tramite la collaborazione dei servizi veterinari nazionali, la prevenzione e il controllo delle malattie animali che rappresentano i maggiori rischi per l'area, quali l'afta epizootica, la peste dei piccoli ruminanti, l'influenza aviaria, la rabbia, la febbre della valle del Rift, la febbre del Nilo e la Bluetongue.
Incoraggiati i gemellaggi tra Istituti, Laboratori o Università anche per ottenere dei fondi. Il gemellaggio tra l'Italia, la Tunisia e la Spagna, finanziato dall'Unione Europea e gestito per la parte italiana dall'IZS dell'Abruzzo del Molise G. Caporale è ritenuto tra i più validi esempi.
Il Comitato ha concordato sul fatto che una miglior collaborazione e cooperazione tra l'OIE e la FAO è fondamentale per il successo di Remesa. Gli Uffici di Tunisi stanno mostrando consistenti progressi. In proposito va ricordato che l'Italia contribuisce a finanziare il Centro OIE per l'Africa del Nord di Tunisi, dove è presente un funzionario italiano.
Per finanziare le attività e il coordinamento del Remesa è stata proposta la creazione di un Fondo Remesa, e per dimostrare l'impegno dei Paesi ai donatori, è stato approvato il principio dell'autofinanziamento dei Membri e degli Osservatori per partecipare alle riunioni del JPC.
Il Remesa (Réseau Méditerranéen de Santé Animale) è uno strumento di collaborazione nel campo della sanità animale fra 10 Paesi mediterranei di cui 6 appartenenti al nord dell'Africa (Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Mauritania e Egitto) e 4 al sud dell'Europa (Italia, Francia, Spagna e Portogallo).
La prossima co-presidenza, a partire dal 1° gennaio 2012, sarà della Francia e del Marocco, che comunicheranno la data e sede della prossima riunione REMESA tramite Segreteria coordinata dall'OIE.