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LA TRAGEDIA DI SAN MARTINO

Aggressione mortale, ANMVI: urge svolta responsabile

Aggressione mortale, ANMVI: urge svolta responsabile
La tragedia di San Martino al Tagliamento (Pordenone) è un drammatico richiamo alle responsabilità di Legislatori e Amministratori Locali.
La convivenza familiare con i cani richiede una legge ad hoc, di tutelare l'incolumità anche in ambito domestico. E' inoltre urgente ripensare l'attuale fallimentare sistema di prevenzione: questa la richiesta dell'ANMVI al Ministero della Salute. Un comunicato odierno dell'ANMVI evidenzia che la stragrande maggioranza dei Comuni non organizza corsi di formazione per i proprietari di cani, benchè una ordinanza ministeriale li imponga da più di dieci anni. Alla base della cronica inadempienza delle pubbliche amministrazioni- ancora più della mancanza di fondi- ci sono carenze organizzative e sottovalutazioni del problema.

E' anche urgente prendere atto che serve una buona legge di prevenzione e che non si tratta solo di un problema di incolumità nei luoghi pubblici: molte aggressioni si verificano dentro le mura domestiche, coinvolgono bambini e anziani, e si potrebbero evitare mettendo a disposizione dei proprietari le conoscenze della Medicina Veterinaria Comportamentale.

Inascoltata da anni anche la proposta dell'ANMVI ai vari Ministri della Salute di emanare linee guida ad hoc per le famiglie con cani all'arrivo di un neonato e, viceversa, all'ingresso di un cane in famiglia con bambini.
Il valore affettivo della relazione con un cane, prezioso per la crescita di bambini e adolescenti, richiede consapevolezza gestionale e un supporto di competenza che può venire solo dalla Medicina Veterinaria Comportamentale.

Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari (Anmvi) all'AdnKronos Salute: "Una nuova legge dovrebbe comunque stabilire per i proprietari un percorso volontario-preventivo, che diventi obbligatorio per chi ha animali che hanno già manifestato aggressività. Purtroppo i cani, anche se sempre tranquilli - spiega - possono avere delle reazioni non prevedibili: per questo è importante conoscere i potenziali segnali di pericolo, che i corsi possono insegnare. La regola da rispettare sempre è non lasciare mai un animale, soprattutto di grossa taglia, da solo con dei bambini, che per loro natura non rispettano le distanze e non sono capaci di 'leggere' comportamenti potenzialmente pericolosi. Uomini e animali non parlano la stessa lingua: se io sorrido e mostro i denti sono felice, se lo fa il cane è il contrario. Bisogna conoscere il linguaggio e la gestualità degli animali, per capire quando si trovano a disagio e prevenire l'insorgere di problemi".

Foto: Il Messaggero
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