Telegramma del Sivemp ad ANMVI

Il Segretario Nazionale Aldo Grasselli ha scritto al Presidente ANMVI Marco Melosi.


"Esprimo vicinanza e piena solidarietà per le sconcertanti vicende di questi giorni".

E' il testo del telegramma inviato dal Segretario Nazionale Sivemp, Aldo Grasselli, al Presidente ANMVI, Marco Melosi, in seguito all'atto intimidatorio di martedì scorso alla sede nazionale di Cremona.


La vicenda - Una busta contenente una polvere bianca è stata recapitata il 15 maggio all'ANMVI. La busta, consegnata alla Digos di Cremona dal personale della sede, è stata poi sigillata dai Vigili del Fuoco e inviata all'ospedale Sacco di Milano per le analisi. Nessun impiegato è venuto a contatto con il contenuto della busta che non è stata aperta. I primi risultati sono attesi per oggi.
La busta di comune formato commerciale, riportante l'indirizzo forse eseguito con l'ausilio di un grafografo, è con tutta probabilità simile ad un'altra busta, bloccata a Milano dalla Polizia Postale il 14 maggio scorso, indirizzata alla sede cremonese della SIVAL (e non all'indirizzo della SIVAR come erroneamente riportato dalla stampa) anch'essa contenete polvere bianca. Le autorità investigative erano già in preallerta e pronte ad interventi di sicurezza.
Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, vigili del fuoco, Asl, Polizia e Digos per gli accertamenti previsti dal protocollo di intervento. La busta è stata consegnata dal personale dell'Associazione, racchiusa in un contenitore di plastica. Le due impiegate dell'associazione e i due agenti delle forze dell'ordine, sono comunque stati sottoposti ad accertamenti cautelativi e quindi dimessi dopo qualche ora, non presentando alcun sintomo sospetto.
In giornata, sono attesi i risultati del tampone nasale dal cui esito dipenderà il cessato allarme e la decisione di ricorrere o meno ad ulteriori analisi sulla polvere bianca. La reception della sede cremonese è stata cautelativamente resa off limits, mentre tutte le attività proseguono regolarmente.
L'ANMVI ringrazia per le numerose attestazioni di solidarietà e di condanna del gesto intimidatorio