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LA MANOVRA ABOLIRA’ IL NUMERO PROGRAMMATO

LA MANOVRA ABOLIRA’ IL NUMERO PROGRAMMATO
Un nuovo attacco alle professioni. La bozza della Finanziaria 2011, che ufficialmente arriverà domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri, vuole liberalizzare. Se approvata, tempo quattro mesi e la veterinaria non sarebbe più fra le professioni ad accesso programmato. ANMVI: sembra una manovra dell'Antitrust. Domani la Giunta di Confprofessioni. All'ordine del giorno anche l'aumento delle aliquote IVA.

La bozza della Finanziaria 2011, che ufficialmente arriverà domani sul tavolo del Consiglio dei Ministri, parla di "liberalizzazioni e sviluppo" e attacca le professioni intellettuali. Facendo la solita confusione fra libera professione e libertà d'impresa, la manovra punta all'abolizione delle norme che regolano l'accesso.

"Sembra una manovra dell'Antitrust" è il commento dell'ANMVI, "così fissata sui principi della concorrenza. Il concetto che le regole dell'accesso vadano intese come "restrizioni" e quindi come un freno alla competitività è patrimonio ideologico dell'Antitrust nazionale", che nell'ultima relazione al Parlamento e al Governo non ha perso occasione di chiedere che il numero programmato ai corsi di laurea venga abolito. Ed ha proprio citato la veterinaria ad esempio.

La bozza  argomenta contro le limitazioni numeriche all'esercizio di una professione basate sulla popolazione e altri criteri di fabbisogno. Curiose alcune eccezioni. La manovra lascerebbe libero corso solo alle professioni di architetto, ingegnere, avvocato, notaio, farmacista e autotrasportatore.

Per la veterinaria ci sarebbe la possibilità di un recupero in extremis. La bozza infatti prevede la possibilità di escludere dall'ennesima liberalizzazione le professioni che, per decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, siano riconosciute portatrici di un interesse pubblico da tutelare. In tal caso, dovrebbe essere il Ministro della Salute a proporre l'esonero della veterinaria dalle nuove  liberalizzazioni. Ma sentito il Ministro delle Finanze ed entro il temine di quattro mesi dall'entrata in vigore della Finanziaria.

La manovra è all'ordine del giorno della Giunta Esecutiva di Confprofessioni che si riunirà domani a Roma. ANMVI, affiliata a Confprofessioni e rappresentata in Giunta da Carlo Scotti, porterà all'attenzione della Confederazione la questione delle aliquote IVA. ANMVI chiederà azioni immediate sul Dicastero delle Finanze per escludere il rialzo percentuale sulle prestazioni veterinarie.

Dura reazione di Gaetano Stella, presidente di Confprofessioni, alla bozza del decreto sulla manovra pluriennale da 43-45 miliardi di euro che contiene un ampio capitolo sulle liberalizzazioni delle professioni.

"Siamo tornati indietro di 15 anni, ai tempi dell'Antitrust di Giuliano Amato. Come allora anche oggi si ripropone la decotta equazione 'professione uguale impresa', contravvenendo alle regole più banali che stanno alla base delle prestazioni professionali". 

"Apprendiamo con stupore l'iniziativa del ministero dell'Economia che, senza consultarci, ha introdotto nella manovra un pacchetto di misure tese a liberalizzare il comparto delle libere professioni -continua Stella- i liberi professionisti non sono contrari a misure che favoriscano la competizione e l'apertura del mercato dei servizi professionali. Ma in questo caso ci troviamo di fronte a una deregulation selvaggia che colpisce in maniera indiscriminata le categorie professionali, senza peraltro tener conto delle difficoltà degli studi professionali, in questa fase congiunturale".

"Ancora una volta -sottolinea Stella- si spara nel mucchio delle professioni, senza badare alle prerogative di fede pubblica che molte categorie svolgono nell'interesse dei cittadini: basti pensare alle professioni sanitarie o a quelle economiche, colpite dalle restrizioni del ministro Tremonti. Se si pensa di rilanciare l'economia del Paese, mortificando un settore economico che vale il 12,5% del Pil, siamo sulla strada sbagliata. La manovra rischia di cancellare con un decreto il sistema delle libere professioni, mandando all'aria anche le pensioni dei professionisti".