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UN REGISTRO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE

UN REGISTRO PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
"Un sistema di registrazione delle imprese e degli stabilimenti di produzione, trattamento, trasformazione, distribuzione, trasporto e commercializzazione che in ogni fase vengano in contatto con i prodotti". E' questa in sintesi la proposta del Sen Scarpa Bonazza Buora nel ddl presentato al Senato dopo i casi di E. Coli

Presso l'Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare sia istituito il registro della sicurezza alimentare in cui hanno l'obbligo di registrarsi le imprese produttrici di prodotti agricoli e delle piante, le imprese di allevamento degli animali, le imprese produttrici dei mangimi, e tutte le imprese che hanno concorso alla trasformazione, condizionamento, confezionamento, trasporto, distribuzione e commercializzazione dei medesimi prodotti.

E' questa in sintesi la proposta del Sen Paolo Scarpa Bonazza Buora nel ddl presentato al Senato dopo i casi di E. Coli. Lo scopo è di "rendere possibile ai consumatori, innanzitutto, ma altresì alle autorità di controllo e a tutti i soggetti e le strutture che vengono in contatto con i prodotti agricoli, un sistema di registrazione delle imprese e degli stabilimenti di produzione, trattamento, trasformazione, distribuzione, trasporto e commercializzazione che in ogni fase vengano in contatto con i prodotti".

Il Ddl rinvia ad un decreto interministeriale, da adottare entro due mesi dalla data in vigore della legge, su proposta del Ministro della salute, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, la definizione delle modalità, preferibilmente telematiche, di tenuta del registro e delle disposizioni applicative della legge, nel rispetto della normativa per la tutela della riservatezza dei dati personali.

Qualunque operatore, nazionale o estero, che intenda importare o detenga prodotti agricoli o alimentari, piante, animali o mangimi destinati alla commercializzazione in Italia, è obbligato ad effettuare la registrazione presso l'Agenzia. La registrazione sarebbe relativa a tutti gli stabilimenti o laboratori, anche di proprietà della stessa impresa, con cui le suddette merci sono venute in contatto. Esclusi dalla registrazione cittadini dell'Unione europea o extraeuropei che spediscono o introducono prodotti agricoli o alimentari, piante o animali per consumo o detenzione ad esclusivo uso personale o della propria famiglia.

La registrazione deve avvenire prima che i prodotti siano importati in Italia. Nel caso di mancata registrazione i prodotti devono essere bloccati all'entrata nel territorio della Repubblica italiana: i costi per lo spostamento o il magazzinaggio sono a carico degli operatori interessati.