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NEL TERZO MILLENNIO SOLO GATTI CON IL CHIP

NEL TERZO MILLENNIO SOLO GATTI CON IL CHIP
Nella giornata mondiale del gatto che si celebra oggi, l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani invita all'identificazione volontaria e alla registrazione dei gatti in www.anagrafenazionalefelina.it. Marco Melosi: "Superare il pregiudizio che vuole il gatto con 7 vite. Dare al gatto pieno diritto di cittadinanza tramite la sua registrazione anagrafica". Nella giornata mondiale del gatto che si celebra oggi, il messaggio dei medici veterinari dell'ANMVI è chiaro: per sfatare luoghi comuni e pregiudizi medievali bisogna portare il gatto nel terzo millennio e per farlo si comincia dal microchip.

"Censire i gatti attraverso l'identificazione elettronica cane - dichiara Marco Melosi, Vice Presidente ANMVI per il settore degli animali da compagnia, responsabile dell'Anagrafe Nazionale Felina www.ananagrafenazionalefelina.it- non è solo una questione di tracciabilità, ma anche di prevenzione veterinaria e salute pubblica. Il gatto è soggetto a smarrimento e ad abbandono quanto il più famoso cane, ma è molto più difficile riconoscerlo anche al suo stesso proprietario una volta collocato in colonia a seguito di rinvenimento. Inoltre- conclude Melosi- essendo un animale soggetto a rabbia e a politiche di contenimento del randagismo -una precisa dinamica demografica favorirebbe il controllo della riproduzione indesiderata e la tutela della salute pubblica da zoonosi importanti".

Oggi l'identificazione elettronica è obbligatoria solo per il cane, mentre per il gatto - che si avvia a diventare il primo animale da compagnia degli italiani- non esiste analoga precauzione. L'Unione Europea la richiede per gli animali che viaggiano all'estero, ma sul territorio nazionale milioni di gatti sono ancora sprovvisti di microchip.

Per incoraggiare l'identificazione volontaria ANMVI e Frontline Education Program hanno lanciato ad ottobre del 2010 la banca dati www.anagrafenazionalefelina.it, che oggi conta 3.500 medici veterinari impegnati a dare al gatto pieno diritto di cittadinanza tramite la sua registrazione anagrafica.

"E' importante- conclude Melosi- superare il pregiudizio che vuole il gatto con 7 vite. Va curato e seguito da proprietari e veterinari costantemente, sconfiggendo i luoghi comuni che persistono nel Terzo Millennio". (Comunicato stampa ANMVI)