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FORMAZIONE VETERINARIA AL POLO DI GROSSETO

FORMAZIONE VETERINARIA AL POLO DI GROSSETO
"Ci sono due ambiti disciplinari nei quali la Toscana lascia degli spazi vuoti a fronte di una domanda di formazione crescente: sono le facoltà di Agraria e Veterinaria, con le varie specializzazioni". La candidata alle primarie di Sinistra, Ecologia e Libertà, Cristina Citerni, considera la Maremma "il luogo ideale per l'istituzione di corsi di laurea e specializzazioni in questi settori".

"Agraria è presente solo nell'Ateneo pisano ed in quello fiorentino, Veterinaria si trova solo a Pisa. Una terra come la Maremma potrebbe rappresentare il luogo ideale per l'istituzione di corsi di laurea e specializzazioni in questi settori: mi viene in mente l'Università di Parma, che ha istituito qualche anno fa, presso la Facoltà di Veterinaria, un corso di Laurea triennale in Scienze e tecniche equine, unico in Italia, che attira studenti da tutta la Penisola".

A Grosseto, la candidata alle primarie di Sinistra, Ecologia e Libertà, Cristina Citerni, considera la Maremma "il luogo ideale per l'istituzione di corsi di laurea e specializzazioni in questi settori" e prende posizione nel dibattito sul Polo Universitario Grossetano."

L'iniziativa fa seguito alle previsioni di risanamento del bilancio dell'Ateneo senese che potrebbero sfociare nella chiusura della sede universitaria di Grosseto.

"Le sinergie che un corso di laurea di questo tipo potrebbe creare con il territorio- dichiara Cristina Citerni- a partire dal Parco della Maremma, al Centro Militare Veterinario, all'Associazione Nazionale del Cavallo Maremmano, e ai numerosi allevamenti e centri ippici presenti nel grossetano sarebbero molte e di grande qualità".

"Credo che a Grosseto- aggunge- sia giunto il momento di ripensare seriamente le scelte compiute nel passato in ordine all'offerta formativa che si ritiene utile per il nostro territorio. Un territorio a forte vocazione agricola e ambientale meriterebbe, infatti, maggiore attenzione alla formazione di alte professionalità nei settori ambientali, agronomici e zootecnici, ambiti nei quali si possono sviluppare ricerca e innovazione utili al tessuto produttivo, e al contempo fornire ai giovani sbocchi occupazionali ben più ampi di quelli resi possibili dai corsi di laurea attualmente esistenti".

"Uno dei problemi più seri del nostro Polo Universitario - conclude- mi sembra essere, infatti, la scarsa capacità di attrazione che questo esercita nei confronti degli studenti non grossetani: questo comporta un limite alla circolazione delle idee e allo scambio delle esperienze, limite che incoraggia anche i nostri giovani a scegliere per i loro studi altri Atenei, più ricchi di stimoli e di aperture.