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PERQUISIZIONI NELLO STUDIO PROFESSIONALE

PERQUISIZIONI NELLO STUDIO PROFESSIONALE
E' illegittima la perquisizione, alla presenza di un rappresentante dell'Ordine, su beni non strettamente connessi all'illecito al centro dell'inchiesta. Con una sentenza del 1 febbraio, la Cassazione fissa i paletti per le perquisizioni e i sequestri negli studi professionali.

La Cassazione fissa i paletti per le perquisizioni e i sequestri negli studi professionali. Infatti sono ammessi solo sul corpo del reato o su beni strettamente connessi all'affare illecito al centro dell'inchiesta e non indiscriminatamente su tutto il materiale informatico. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 3692 del 1 febbraio 2011.

Insomma la quinta sezione penale ha annullato con rinvio un'ordinanza del Tribunale delle Libertà di Pordenone che non aveva dichiarato l'illegittimità della perquisizione fatta in uno studio legale, alla presenza di un rappresentante dell'Ordine. In particolare, gli agenti avevano sequestrato anche del materiale informatico che non era attinente all'inchiesta (il reato in questione non è specificato nella sentenza, ndr).

I giudici di merito hanno mantenuto il vincolo di sequestro indiscriminatamente di cose legittimamente detenute dall'indagato, confondendo la pertinenza con la ravvisabilità del reato e la modalità di perquisizione per effetto di sequestro, che concerne solo le cose connesse alla notizia di reato per cui si procede, salvo che quelle rinvenute per sé ne offrano una propria (si pensi ad armi e stupefacenti).

Allegati
pdf IL TESTO DELLA SENTENZA.pdf