• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31295

LA SIVE ALL’INAUGURAZIONE DI VET 2011

LA SIVE ALL’INAUGURAZIONE DI VET 2011
Il Presidente della SIVE, Marco Livini, ha partecipato all'inaugurazione ufficiale delle celebrazioni internazionali per i 250 anni dalla nascita della prima scuola di formazione in medicina veterinaria. Riuniti a Parigi veterinari di tutto il mondo per ricordare il contributo di Claude Bourgelat. Livini: un anniversario particolarmente importante per gli ippiatri.

Il Presidente della SIVE, Marco Livini, ha partecipato il 24 gennaio scorso all'inaugurazione ufficiale delle celebrazioni internazionali per i 250 anni dalla nascita della prima scuola di formazione in medicina veterinaria. Riuniti a Versailles veterinari di tutto il mondo per ricordare il contributo di Claude Bourgelat , il medico che diede il via alla prima scuola di formazione veterinaria, la Scuola nazionale di Alfort, persuadendo l'allora Re di Francia Luigi XV della necessità di formare un gruppo di specialisti per la cura delle malattie animali. Nel 1761, a Lione, venne così ufficialmente riconosciuta la formazione medico veterinaria al pari delle scienze mediche.

"La ricorrenza- ha spiegato il Presidente della SIVE Marco Livini- è particolarmente sentita in Francia, ma assume importanza europea e internazionale con l'adesione di organismi come la Commissione Europea e la Fao. Per noi italiani è importante perché risentiamo, come tutti i Colleghi presenti alla cerimonia di inaugurazione, di una visibiltà e di una considerazione ancora sottostimata. Questo rilancio d'immagine è stato indicato come uno degli scopi più importanti del VET2011".

"Come ippiatra poi- continua Livini, credo che le celebrazioni per Bourgelat debbano assumere un significato peculiare per il nostro settore, perché gli studi veterinari di questa personalità poliedrica, si sono concentrati proprio sul cavallo e si può dire che la medicina del cavallo abbia dato un contributo importante alla nascita della Scuola di Alfort. La veterinaria italiana non era nuova a studi di anatomia degli equidi e il contributo di altri studiosi italiani verrà ricordato nel corso del 2011".

Il 2011, infatti, dichiarato Anno Internazionale della Veterinaria, segna anche il 300° anniversario dello sviluppo delle prime misure volte a combattere le malattie bovine, misure che furono formulate all'inizio del 18° secolo dal medico italiano Bernardino Ramazzini e da Giovanni Maria Lancisi, medico personale di Papa Innocenzo XI, Clemente XI e Innocenzo XII.

"Se vogliamo che la figura del veterinario sia considerata di più- conclude Livini- conoscere la storia della nostra professione è un modo per rafforzare l'autocoscienza professionale. Infine, per noi della SIVE, che facciamo aggiornamento professionale in medicina equina, è importante celebrare la formazione veterinaria come degna di considerazione istituzionale. Nel corso dell'anno gli eventi della SIVE richiameranno il Vet 2011".Lo slogan adottato per questo anno di celebrazioni è "Veterinari per la salute. Veterinari per il cibo. Veterinari per il pianeta!", un motto che evoca il ruolo determinante che i veterinari svolgono nella tutela della salute umana e animale, nel lavorare per migliorare la sicurezza alimentare e nella tutela dell'ambiente.

L' Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura, Fao, insieme all'Unione europea, è uno dei principali partner istituzionali per questo anno di commemorazione organizzato dalla commissione istruzione e formazione professionale 2011, un organismo che riunisce tutte le organizzazioni veterinarie nazionali che hanno aderito al Anno Mondiale Veterinaria.


Durante la cerimonia di apertura svoltasi a Versailles, il direttore Generale della Fao Jacques Diouf ha sottolineato il ruolo importante svolto dalla Fao - insieme con i suoi Stati membri e le altre istituzioni interessate - nella lotta contro la numerose malattie zoonotiche che minacciano sia gli animali sia i prodotti da loro ottenuti.

Durante il suo discorso, il Direttore generale della Fao ha sottolineato il ruolo cruciale svolto dalla scienza veterinaria che, ha detto, "ha ridotto significativamente l'esposizione del genere umano al rischio di zoonosi come tubercolosi, brucellosi, o altri virus influenzali di origine animale".