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TRE MODIFICHE AL SISTEMA ECM

TRE MODIFICHE AL SISTEMA ECM
In vista della conferenza di Cernobbio e dopo le dichiarazioni sull'obbligo ECM per i liberi professionisti, l'ANMVI è tornata a sollecitare il Ministro della Salute a correggere il sistema di educazione continua in medicina: tre le modifiche che l'Associazione chiede di introdurre al più presto.

In vista dei lavori di Cernobbio e dopo le dichiarazioni sull'obbligo ECM per i liberi professionisti, l'ANMVI è tornata a sollecitare il Ministro della Salute a correggere il sistema di educazione continua in medicina e a ribadire l'Associazione "non è contraria al principio dell'obbligo di aggiornamento permanente per i veterinari privati, tuttavia ritiene che per renderlo applicabile ed accettabile anche dai liberi professionisti, debbano essere previste alcune condizioni".

L'Associazione fa notare infatti che, mentre i veterinari dipendenti dal SSN e da pubbliche amministrazioni svolgono questo impegno formativo in orario di lavoro e senza alcun onere economico, i veterinari del settore privato devono dedicare giornate di lavoro e sopportare costi quantificabili in un minimo di mille euro all'anno.

Per una categoria professionale con un reddito medio annuo di 15mila euro e che evidenzia circa 5.000 giovani veterinari a reddito zero, è facile comprendere come questo impegno diventi per forza di cose insopportabile soprattutto in una condizione di forte crisi settoriale.


Le modifiche al sistema di formazione continua in medicina suggerite dall'ANMVI sono quindi le seguenti:


1.  Contenimento dell'impegno ECM per i giovani laureati in medicina veterinaria, che non hanno alcuna capacità economica per sostenere l'onere formativo. Il numero dei crediti potrebbe per loro essere ridotto a 15/20 all'anno per i primi tre anni di iscrizione all'Ordine;
2. Riduzione dei crediti obbligatori per i veterinari privati a non oltre 30 all'anno, sia per contenere gli impegni economici sia perchè per alcune attività "specialistiche" del settore veterinario sarebbe già estremamente difficile raggiungere questo numero di crediti;
3. Recupero fiscale dei costi sostenuti per l'adempimento all'impegno di aggiornamento ECM da parte dei veterinari privati. Ci sembra doveroso che un veterinario che sottrae giorni di lavoro alla propria attività lavorativa per dedicarle all'aggiornamento ECM, possa almeno recuperare fiscalmente i costi sostenuti.
Quest'ultimo aspetto è stato assicurato e garantito più volte negli anni agli operatori santari privati, anche attraverso l'assunzione di un impegno formale in sede di Accordo Stato Regioni, senza che vi sia stato dato concretamente seguito.

ECM, FACILE PER FAZIO DIRE "OBBLIGATORIO"