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AVIARIA, UN PIANO PER IL SETTORE AVICOLO RURALE

AVIARIA, UN PIANO PER IL SETTORE AVICOLO RURALE
Il settore avicolo rurale potrebbe svolgere un ruolo epidemiologico rilevante. Per questo, il Ministero della Salute ha adottato uno specifico Piano di controllo sanitario e di gestione dei rischi. Misure di biosicurezza e accreditamento delle strutture che commercializzano in ambito extraregionale. Con il Decreto 25 giugno 2010, il Ministero della Salute ha varato alcune misure di prevenzione, controllo e sorveglianza del settore avicolo rurale. In particolare il Ministero ha adottato un Piano di controllo sanitario e di gestione dei rischi rilevati nel settore avicolorurale introducendo tra l'altro l'attuazione di misure di biosicurezza nonche' un sistema di accreditamento delle strutture che commercializzano in ambito extraregionale

Il provvedimento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 196 del 23-8-2010, viene adottato "considerata la situazione epidemiologica venutasi a verificare nel corso degli ultimi due anni sul territorio nazionale con numerose positivita' per virus influenzale a bassa patogenicita' nelle Regioni del Nord e Centro Italia".

Nello specifico, il settore rurale, in forza della propria tipologia, "potrebbe svolgere un ruolo epidemiologico rilevante nella incursione di virus influenzale nel settore industriale, in funzione del rischio derivante da eventuali correlazioni epidemiologiche tra il serbatoio naturale dei virus influenzali e gli allevamenti industriali, nonche' dalla movimentazione nel circuito rurale extraregionale di potenziali volatili infetti, di materiali contaminati, di attrezzature, di veicoli e di personale".

Il Decreto aggiunge che il "circuito avicolo rurale e' un settore molto complesso della filiera avicola italiana con un notevole impatto socio-economico, anche perche' l'abitudine ad allevare volatili e'molto diffusa nelle zone rurali e peri-urbane".

Inoltre, l'attivita' di monitoraggio ha permesso di individuare due epidemie di LPAI H7N3, nel 2007 e nel 2009 che hanno riguardato principalmente il settore rurale e marginalmente quello industriale per i molteplici collegamenti esistenti tra gli stessi. Una volta entrata nel circuito rurale con l'inevitabile rilevamento di numerosi focolai secondari nel pollame da cortile, è difficile controllare l'infezione.

Il decreto è in vigore dal 24 agosto 2010.