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SIENA, “NON NEGATIVO” NON VUOL DIRE DOPATO

SIENA, “NON NEGATIVO” NON VUOL DIRE DOPATO
Otto cavalli dell'Assunta risultati "non negativi" a Pisa e poi "negativi" all'UnireLab di Milano. I cavalli non partecipano in ogni caso alla corsa. Nessun esposto, nessun indagato, ma la Procura apre un'inchiesta e fa sequestrare dalla forestale il sangue di 54 cavalli. Zanichelli: "non negativo" non vuol dire dopato.

Il 19 agosto, la Procura di Siena dava mandato alla Forestale di sequestrare all'ufficio Palio del Comune le analisi antidoping riguardanti otto cavalli, effettuate nei giorni dei controlli precedenti l'assegnazione degli stessi alle contrade. All'origine del sequestro le apparenti contraddizioni nelle analisi: dagli esami effettuati nei laboratori dell'Università di Pisa con il "metodo Elisa", gli animali erano risultati "non negativi". Le provette in questione, per avere dei riscontri, erano poi state inviate informalmente al laboratori "Unire Lab" di Milano da cui era invece risultato che le analisi, effettuate con altre metodiche, erano "negative".
I cavalli coinvolti non erano comunque stati inseriti tra quelli da scegliere e non avevano corso.

Il sequestro dei documenti relativi alle analisi antidoping non è avvenuto solo all'ufficio Palio del Comune ma anche all'UnireLab di Milano e nei laboratori del Dipartimento di veterinaria dell'Università di Pisa dove è stato svolto un terzo sequestro riguardante anche il sangue di tutti e 54 i cavalli in età da Piazza che avevano superato le visite veterinarie, compresi, dunque, quelli che hanno corso il 16 agosto.

All'origine dell'inchiesta non vi sarebbe nessun esposto, ma una iniziativa dalla procura con la Forestale. E' stato aperto un fascicolo contro ignoti. Nessun indagato; si vuole verificare se vi è stato maltrattamento di animali.
"Siamo assolutamente tranquilli e pronti a dare la nostra completa collaborazione ed aspettiamo di conoscere le cause che hanno portato il pm Formisano a richiedere l'acquisizione di questi atti». È stato questo il primo commento di Maurizio Cenni, sindaco di Siena.

I documenti sequestrati dalla Procura della Repubblica nell'inchiesta sull'antidoping aspettano di essere visionati da professionisti che gli stessi magistrati nomineranno nei prossimi giorni. Il 24 agosto si è svolto un consulto 'fiume' in procura con una veterinaria della Forestale, accompagnata dal comandante provinciale della Forestale Eduardo Spataro. Finora sono state sentite diverse persone informate dei fatti.

Intervistato da La Nazione, Stefano Zanichelli della Facoltà di medicina veterinaria dell'Università di Parma ha spiegato: "Nessuna sostanza proibita ai cavalli portati in piazza"."Guardando il Palio di Siena e vivendo direttamente altri importanti manifestazioni del genere (Ferrara, Asti, Faenza, ecc) posso tranquillamente dire che i cavalli non sono e non possono essere "dopati" (intendendoci sul termine doping). Non esiste nessuna regola o normativa che, per il trattamento di malattie o di condizioni traumatiche in un soggetto che deve partecipare ad una gara, proibisca l'utilizzo di una qualunque sostanza terapeutica regolarmente registrata, ma viene però richiesto che il partecipante, al momento della gara, risulti libero da residui di queste sostanze. Occorre pertanto, nel caso di somministrazione terapeutica di qualunque sostanza, che venga rispettato un tempo di sospensione adeguato, prima della competizione, per permetterne l'eliminazione dall'organismo".
"Purtroppo - prosegue il professor Zanichelli - queste indicazioni non ci vengono fornite per cui spesso, e credo che sia il caso dei cavalli oggetto del contenzioso, genera un cosiddetto "doping accidentale" vale a dire la presenza di sostanze terapeutiche che per vari motivi, pur rispettando i tempi di attesa sono ancora rilevabili nel sangue, magari in forma inattiva ma presenti (ecco il termine precauzionale di 'non negativo')".
"Il fatto di non sapere mai il giusto orario di partenza inibisce qualsiasi velleità di somministrazione di eccitanti o stimolanti in quanto l'effetto residuo, che avviene molto rapidamente, è esattamente contrario a quello che si voleva ottenere (ci immaginiamo un cavallo che rimane fermo ai canapi ? Cosa scatenerebbe ? Nessuno azzarda un rischio del genere). Poi a Siena il cavallo esce dalla scuderia verso le 16 e non è più avvicinabile se non dal barbaresco e dal fantino. Al momento dell'arrivo le centinaia di persone gioiose che circondano il cavallo, se questi fosse in una situazione di ‘non lucidità', verrebbero colpite a morte".