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SSN, IL FALLIMENTO DELL’INTRAMOENIA

SSN, IL FALLIMENTO DELL’INTRAMOENIA
Dopo aver distribuito i compensi ai medici, alle ASL rimangono pochi fondi finanziari da investire in prestazioni ai pazienti. La libera professione dei medici del SSN non ha concorso ad abbattere le liste d'attesa. Il fallimento dell'intramoenia nella Relazione al Parlamento dell'Osservatorio nazionale sull'attività libero-professionale dei medici. I dati della veterinaria. L'intramoenia non ha tagliato le liste di attesa e non ha garantito adeguati finanziamenti all'erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini. Lo dice la relazione al Parlamento dell'Osservatorio nazionale sull'attività libero-professionale dei medici, istituito presso il Ministero della Salute.

Il documento è analizzato dal Sole 24 Ore Sanità, secondo il quale "l'intramoenia continua ad essere un buon affare solo per quelli che la praticano". I trend economici e normativi analizzati dall'Osservatorio evidenziano che il tentativo delle Regione di mettersi in regola con le pendenze della libera professione "resta una corsa ad ostacoli che non conosce fine".Insomma, dopo aver distribuito i compensi ai medici alle ASL rimangono solo 163milioni di euro, a fronte di incassi per 1,22 miliardi di euro.

La Relazione analizza il secondo semestre del 2009 ed evidenzia che per le Asl e le Aziende Ospedaliere il governo aziendale della libera professione resta critico; l'aspetto più problematico riguarda l'attivazione di un servizio di prenotazione ad hoc, una operazione riuscita- e non al 100% solo in 11 realtà locali. Difficoltà si incontrano nell'accordarsi con i professionisti sul tariffario; aumentano le Regioni che hanno provveduto a individuare in accordo con le organizzazioni sindacali misure ad hoc per il passaggio dall'intramoenia al regime ordinario e, infine, "modesti progressi si registrano rispetto a all'adozione di misure destinate a prevenire l'insorgenza di conflitti di interesse o di forme di concorrenza sleale". ( Risultano adottate solo in Veneto e Abruzzo, non ha risposto il Lazio).

Una definizione delle modalità per garantire l'effettuazione, da parte dei dirigenti veterinari del SSN, delle prestazioni libero-professionali è stata adottata in 17 Regioni: Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana, Umbria, Valle d'Aosta, Veneto, P.A. Trento. Nessuna definizione in Lazio e Abruzzo, mentre la Regione Sicilia riferisce che: "Sono state fornite dalle aziende risposte non univoche". Nel 2008 i veterinari del SSN - ultimo dato disponibile di fonte Igop- erano 5.787, di cui 5.677 a rapporto esclusivo.

L'Osservatorio nazionale per la libera professione intramuraria è stato costituito in data 22 gennaio 2008 ed è presieduto dall'allora Sottosegretario Ferruccio Fazio. La creazione di questo organismo è stata prevista dalla Legge 120 del 2007, che -nel dettare norme per il superamento della intramenia allargata, ovvero della possibilità per i medici dipendenti di svolgere attività libero-professionale presso ambulatori privati anziché aziendali - ha previsto la costituzione di un Osservatorio nazionale sullo stato di attuazione dei programmi di adeguamento degli ospedali e sul funzionamento dei meccanismi di controllo a livello regionale e aziendale.

Il termine per il superamento dell'intramoenia allargata è fissato al 31 gennaio 2011.

Allegati
pdf RELAZIONE AL PARLAMENTO II SEMESTRE 2009.pdf