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INTRAMOENIA VETERINARIA SU ANIMALI DI PROPRIETA’

INTRAMOENIA VETERINARIA SU ANIMALI DI PROPRIETA’
Attività in regime libero professionale su animali di proprietà al canile sanitario. Incaricati quattro dirigenti veterinari della ASL. Definiti giorni, orari, prestazioni e tariffe per la "cura di piccoli animali". Succede a Brescia. Carlo Scotti (ANMVI): travisamento della missione pubblica e inaccettabile ingerenza nel mercato della libera professione. Dal 1 aprile di quest'anno, nel territorio della più grande ASL lombarda, nella Regione con la più alta produzione di alimenti di origine animale e il patrimonio zootecnico più consistente d'Italia, si fa libera professione su cani e gatti di proprietà in regime di intramoenia.

Sul sito dell'Azienda Sanitaria Locale di Brescia sono dettagliati i recapiti per informazioni e prenotazioni. Definiti i giorni, gli orari, le prestazioni e le tariffe (IVA ed Enpav escluse) che quattro dirigenti veterinari sono stati incaricati di svolgere dalla direzione sanitaria. Al canile sanitario di Brescia si parla di visite, trattamenti immunizzanti, esami, radiografie, orchiectomia, ovariectomia, detartrasi, ecc. fino ad eutanasia e caudotomia. E poi: terapia comportamentale, interventi di ortopedia e visite a domicilio.

"Siamo indignati" è il commento dell'ANMVI, che proprio sull'intramoenia ha portato al Consiglio di Stato la Regione Lombardia, sostenendo l'incompatibilità e il conflitto di interessi di dirigenti veterinari che "invece di esercitare all'interno dei loro compiti di istituto- dichiara Carlo Scotti- si dedicano a tutt'altro e impiegano strutture e risorse pubbliche per finalità del tutto estranee al mandato istituzionale della sanità pubblica veterinaria. E non si è mai visto un dermatologo fare in libera professione intramoenia il chirurgo o un cardiologo fare in libera professione l'otorino. C'è un palese travisamento della missione pubblica e una ingerenza inaccettabile nel mercato della libera professione. Chi assume di questi comportamenti non può difendere il diritto alla libera professione".

Ma non c'è solo Brescia. "Abbiamo segnalazioni di libera professione su animali di proprietà e questa volta in Veneto- continua Scotti - restiamo del parere che l'attività intramuraria non possa svolgersi al di fuori dei compiti istituzionali e che la libera professione dei veterinari pubblici debba essere regolamentata con provvedimenti a se stanti e non a ricalco di quella dei medici, perché la veterinaria pubblica non fa attività clinica e non ha niente a che fare con le "liste d'attesa" degli ospedali".

Il Parlamento si appresta a varare la deregulation della libera professione dei dirigenti SSN che rende in pratica tutto possibile, rinviando ancora una volta alle Regioni la disciplina dell'attività e dei controlli. Se non che, la Ragioneria dello Stato ha bloccato l'iter d'esame del Ddl sulla governance del SSN per i suoi costi elevati e ha condizionato la tariffa libero-professionale all'individuazione di soglie che garantiscano la copertura di tutti i costi dell'attività.

" O la deregulation o l'esclusiva- conclude Scotti- una indennità che era nata proprio per compensare il divieto di esercizio di attività libero professionale". Questa indennità, sulla quale c'è stato lo stop della Corte dei Conti, ha un carattere "risarcitorio, più che natura retributiva", come spiega l'Aran, "in quanto finalizzata a compensare in misura forfetaria la possibilità per il dirigente di esercitare la libera professione non più in modo illimitato ma assicurando un corretto ed equilibrato rapporto tra essa e l'attività istituzionale".

Allegati
pdf ELENCO DIRIGENTI AL CANILE DI BRESCIA.pdf
pdf TARIFFARIO INTRAMOENIA AL CANILE DI BRESCIA.pdf