"Siamo un Paese - ha evidenziato Lazzaro - che ha anticipato gli altri Stati europei sul tema dell'invecchiamento della popolazione. Eventuali nuove risorse tenderanno pertanto a essere assorbite, in prevalenza, dagli interventi per la non autosufficienza. Il secondo punto è connesso all'evoluzione delle discipline medico-scientifiche e alle innovazioni, che rendono oggi trattabili una serie di patologie, ma con l'applicazione di processi diagnostico-terapeutici e riabilitativi spesso ad alto costo. Le risorse aggiuntive che si potranno destinare alla sanità dovranno essere quindi prioritariamente destinate a tali criticità".
"Se questo è vero, significa che il resto della sanità per garantire un adeguato livello di prestazioni dovrà farlo recuperando risorse da una gestione più efficiente, erogando cure appropriate e facendolo a costi minori. Le sfide che attendono il Paese fanno sì, quindi, che non si possa prescindere dal mantenere una forte pressione per ottimizzare l'utilizzo delle risorse, puntando sempre più su un miglioramento nell'appropriatezza delle prestazione rese e su un adeguamento della strutture amministrative alle nuove sfide gestionali", ha concluso Lazzaro.