Il commissariamento era stato decretato dal Ministro Luca Zaia, per assicurare l'applicazione del disciplinare del libro genealogico del cane di razza e delle relative norme tecniche di applicazione, conferendo operatività alla Commissione tecnica centrale, all'Ufficio Centrale e al Comitato esperti del predetto libro genealogico.
Accogliendo il ricorso presentato dall'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana - contro il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari, Forestali, nei confronti di Marco Lusetti Commissario Ad Acta e Fabrizio Crivellari Vice Commissario ad Acta- il TAR aveva motivato l'accoglimento del ricorso "limitatamente alla domanda di annullamento, dichiarando illegittimi i provvedimenti impugnati perché viziati da violazione di legge ed eccesso di potere sotto svariati aspetti sintomatici". Il tribunale ha così dichiarato l'illegittimità diretta dei provvedimenti di nomina del commissario ad acta e del vice commissario ad acta e degli atti con cui sono stati liquidati i relativi compensi.
In sostanza, secondo il Tribunale Amministrativo, il Mipaaf non poteva commissariare l'ENCI e di conseguenza i decreti emanati ad aprile vanno annullati.