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APICOLTURA, NO A SISTEMI SANITARI PARALLELI

APICOLTURA, NO A SISTEMI SANITARI PARALLELI
La lotta alle patologie delle api viene affidata al personale addetto alla assistenza tecnica ed esclude i medici veterinari. Secondo la Fnovi, il Decreto del Ministero dell'Agricoltura che assegna fondi al settore dell'apicoltura, "finanzia un sistema sanitario parallelo". Lettera a Zaia e Fazio: decreto da rivedere. E' annunciato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, il Decreto Ministeriale n. 3159 del 16/02/2010 (in sostituzione dei DD.MM. n.25055 del 29/10/2009 e n.28419 del 02/12/2009) con i quale si attivano le procedure per l'assegnazione dei fondi relativi al settore dell'apicoltura (L. 133/08 art. 63 comma 13 bis).

I soggetti titolati alla presentazione delle domande di contributo sono le Unioni nazionali di associazioni di produttori apistici riconosciute, le Organizzazioni nazionali degli apicoltori, le Organizzazioni cooperative operanti nel settore apistico a livello nazionale.

Nel decreto si affida la lotta alle patologie delle api al personale addetto alla assistenza tecnica. Queste competenze (diagnosi, prognosi e cura in campo zootecnico), cosi come indicato dalla legge, sono riservate ai medici veterinari.

Per questo la Fnovi ha inviato una lettera aperta al Ministro Zaia e al Ministro Fazio auspicando "la immediata revisione del Decreto in oggetto e chiede al MIPAAF, finanziatore e gestore del progetto APENET - rete per il monitoraggio dei fenomeni di spopolamento e mortalità degli alveari in Italia - di riferirsi al competente Ministero della Salute ed operativamente alle sole figure professionali incaricate per legge a rilevare fenomeni di patologia e mortalità degli animali tutti, comprese le api: i medici veterinari pubblici e liberi professionisti, incredibilmente esclusi dal progetto."