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PREVENZIONE RABBIA: COINVOLTO ANCHE IL VENETO

PREVENZIONE RABBIA: COINVOLTO ANCHE IL VENETO
Le disposizioni dell'ordinanza ministeriale per la prevenzione del contagio da rabbia vanno applicate anche alle altre Province del Friuli e a quella di Belluno. Lo riferisce la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario che raccomanda "la più scrupolosa applicazione" delle misure di prevenzione. Non solo Udine, ma anche le altre Provincie del Friuli Venezia Giulia e la Provincia di Belluno devono attenersi alle disposizioni sulla vaccinazione antirabbica precontagio, previste dall'Ordinanza ministeriale Misure urgenti per la prevenzione del contagio da rabbia negli animali al seguito di persone dirette nella provincia di Udine.

"Preso atto della evoluzione della diffusione della malattia nei territori delle rimanenti provincie della Regione Friuli Venezia Giulia", la Direzione Generale della Sanità Animale e del Farmaco Veterinario ha disposto che le misure previste dall'Ordinanza "siano applicate anche nei territori delle Province di Trieste, Gorizia e Pordenone".

L'estensione delle misure di prevenzione è stata comunicata oggi in una nota della Direzione ministeriale in cui si raccomanda "la più scrupolosa applicazione" delle misure previste dall'ordinanza (in vigore dall'11 novembre) "e di tutte le disposizioni impartite dalle autorità sanitarie regionali".

Inoltre, "considerata che la localizzazione più a ovest dei casi evidenziati coincide con il Comune di Travesio (PN) e che nel raggio di 40 chilometri misurati a partire da detto Comune rientra anche parte della Provincia di Belluno si dispone, nelle more dell'emanazione di misure specifiche da parte della Regione Veneto, che quanto previsto alla citata O.M. sia applicato anche alla provincia di Belluno".

L'estensione delle disposizioni di prevenzione è prevista dall'articolo 6 dell'Ordinanza ministeriale per "altri territori provinciali eventualmente coinvolti dalla diffusione della situazione epidemiologica della malattia".

Allegati
pdf LA NOTA DELLA DIREZIONE GENERALE.PDF