Sarà nominato dalla Procura il perito Michele Panzera, ordinario di etologia veterinaria e benessere degli animali dell'università di Messina, per stabilire se la tragedia di Modica poteva essere evitata. Dovrà accertare gli standard di sicurezza dell'area in cui si trovavano i cani aggressori e la loro effettiva aggressività.
Il sostituto procuratore Maria Mocciaro, titolare dell'inchiesta sulla tragedia di Modica, nominerà un perito che chiarisca tre quesiti di fondamentale importanza per determinare le eventuali responsabilità degli indagati. L'incarico sarà conferito il 29 luglio al professore Michele Panzera, ordinario di etologia veterinaria e benessere degli animali dell'università di Messina.
Piuttosto complesso e articolato il lavoro che si appresta a svolgere il docente universitario: in primo luogo dovrà accertare gli standard di sicurezza assicurati all'epoca dei tragici avvenimenti nella zona del Pisciotto, e precisamente nell'area del casolare di Virgilio Giglio, vale a dire uno degli indagati. Giglio è accusato di omicidio colposo e di omessa custodia dei circa 20 cani che possedeva, e che sarebbero stati liberi di entrare e uscire a loro piacimento dal rudimentale recinto. Il perito dovrà per l'appunto stabilire il livello di sicurezza per uomini e animali.
Il professore Panzera sarà altresì chiamato a valutare l'effettiva aggressività dei randagi a suo tempo catturati dagli accalappiacani della «Maya» e della «Dog professional», vale a dire i due canili convenzionati con la provincia. L'ultimo compito di Panzera è forse quello più difficile: il docente universitario, in qualità di perito, dovrà difatti valutare il grado di prevedibilità, e quindi di evitabilità, dei tragici eventi: la morte di un bambino e per l'aggressione quasi letale alla turista tedesca, rimasta sfigurata al viso. Gli avvocati degli indagati avranno la facoltà di nominare i loro periti di parte.