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FORMAGGIO AVARIATO, COMUNICATO DELLA ASL DI PIACENZA

FORMAGGIO AVARIATO, COMUNICATO DELLA ASL DI PIACENZA
Le indagini sul formaggio avariato hanno condotto i finanzieri nel piacentino. L'Azienda Usl di Piacenza ha reso noto di non aver ricevuto comunicazioni sulle indagini e di non aver assunto alcun provvedimento nei confronti del proprio dipendente che da un anno "non e' più addetto alla vigilanza dei prodotti caseari''.

Le indagini della Guardia di Finanza di Cremona sul formaggio avariato e scaduto -rivenduto ad aziende del settore lattiero caseario per la trasformazione in prodotti da ricollocare sul mercato - hanno condotto i finanzieri verso Piacenza. In uno stabilimento di Monticelli d'Ongina (comune della Bassa vicino ai confini tra Piacenza e Cremona) gli scarti venivano lavorati, mischiandoli a prodotto fresco, e trasformati - secondo l'ipotesi accusatoria - in formaggio grattugiato, poi venduto sul mercato italiano ed europeo.


In questa fase delle indagini sono stati denunciati a piede libero il legale rappresentante dell'azienda piacentina - un ex-sottufficiale dell'Arma, in servizio fino a pochi anni fa nel Cremonese - e il veterinario dell'Asl di Piacenza che avrebbe certificato la 'bonta'' del prodotto finale messo in commercio. Durante le indagini delle Fiamme Gialle avrebbero trovato un timbro dell' Asl di Piacenza che, secondo le accuse, sarebbe stato 'dimenticato' dal veterinario negli uffici dello stabilimento di Monticelli d'Ongina. Nei confronti di quest'ultimo, all'accusa di adulterazione e contraffazione di sostanze alimentari con pericolo per la salute pubblica, contestata a tutti gli indagati, si sarebbe aggiunta quella di falso in atto pubblico.


L'Azienda Usl di Piacenza ha reso noto, con un comunicato, di aver ''appreso dalla stampa nazionale che un proprio dipendente risulterebbe coinvolto in un procedimento penale aperto a carico di una ditta della provincia di Piacenza che produce formaggi fusi''. L'Ausl precisa quindi ''che a tutt'oggi non ha assunto alcun provvedimento poiche' non ha avuto comunicazione ne' sulle indagini ne' sul coinvolgimento del proprio dipendente che, per altro, dal settembre 2007 non e' piu' addetto alla vigilanza dei prodotti caseari''. L'attivita' di vigilanza - prosegue la nota - ''e' regolarmente svolta dai servizi veterinari dell'Azienda Usl, in collaborazione con altri Istituti; a tutt'oggi, i controlli non hanno rilevato particolari anomalie''. L'Azienda Usl ''ha invece avuto notizia del sequestro dei timbri di competenza e, al riguardo, ha in corso le procedure disciplinari secondo quanto previsto dalla normativa vigente''.

Il Sottosegretario Martini ha diffuso un nuovo comunicato stampa, in cui riferisce fra l'altro di aver sollecitato un intervento normativo sul settore, a livello comunitario, in considerazione dell'estensione del problema che ha investito anche altri Paesi. Il Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia ha promesso "tolleranza zero", mentre il consigliere regionale Maurizio Parma (lega nord), con un'interrogazione, e' intervenuto sulla vicenda chiedendo alla Giunta ''di intervenire immediatamente per sollecitare una capillare e scrupolosa campagna di controllo dei prodotti immessi sul mercato, allo scopo di salvaguardare la salute dei consumatori e l'onorabilita' della stragrande maggioranza delle aziende, che da anni svolgono con serieta' e professionalita' questo tipo di attivita'''. Durante l'indagine condotta dalla Guardia di Finanza, aggiunge l'esponente leghista, gli agenti avrebbero trovato un timbro dell'Asl di Piacenza, che sarebbe stato lasciato dal veterinario negli uffici di un'azienda, la quale si limitava pertanto ad un' autocertificazione. Se le accuse fossero confermate, rileva il consigliere, ''ci troveremmo di fronte ad una frode alimentare con grave rischio per la salute dei consumatori''. ( fonte: ANSA)

Allegati
pdf COMUNICATO DEL SOTTOSEGRETARIO MARTINI.pdf