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UE, NO A COMMERCIO CAVALLI CON IVA RIDOTTA

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La Commissione europea punta i fari sulle riduzioni Iva applicate dall'Italia al commercio di alcuni animali vivi, tra cui i cavalli. In particolare, Bruxelles ha inviato alle autorità italiane e ad altri 6 Stati membri Ue (Austria, Francia, Germania, Irlanda, Lussemburgo e Repubblica Ceca) una lettera di messa in mora, primo passo della procedura d'infrazione, invitandole a presentare le loro osservazioni entro due mesi. Il sospetto della Commissione Ue e' che tali agevolazioni siano in violazione della direttiva Ue sull'Iva.
Secondo questa direttiva, solo alcune forniture di beni e servizi possono essere soggette ad aliquote Iva ridotte. L'elenco include gli alimenti destinati al consumo umano e animale nonche' animali vivi, sementi, piante e ingredienti utilizzati normalmente nella preparazione di prodotti alimentari. Per Bruxelles, si legge in una nota, "la fornitura di cavalli, che non sono destinati normalmente alla produzione di alimentari, non e' inclusa in tale elenco esaustivo". Se la situazione dell'Italia e degli altri sei partner Ue si limita ancora a una richiesta d'informazioni, piu' preoccupante e' la situazione dell'Olanda.
Dopo aver concluso un'indagine approfondita, Bruxelles chiede infatti formalmente alle autorita' dell'Aia di modificare le sue norme in materia. La richiesta rivolta all'Olanda riveste la forma di un parere motivato, che costituisce la seconda fase della procedura di infrazione. Se l'Aia non si conforma al parere motivato entro due mesi, l'esecutivo comunitario può deferire la questione alla Corte Ue. ( Adnkronos)