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ORDINI, 50MILA FIRME PER LA PROPOSTA DEL CUP

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Dovrebbe iniziare a febbraio il dibattito parlamentare sulla riforma delle professioni. In Commissione Giustizia è atteso il disegno di legge delega del Ministro Mastella, che il Governo non ha ancora presentato al Parlamento. Nel frattempo, gli ordini professionali (CUP) hanno concluso la stesura di una proposta di legge di iniziativa popolare per la quale chiederanno le firme necessarie alla sua presentazione formale. “ Superando inutili e non produttive differenziazioni - si legge in una nota della FNOVI, aderente al CUP - i professionisti italiani hanno saputo dimostrare unitarietà nel produrre il testo quadro in cui riconoscono la regolamentazione delle proprie attività e con il quale intendono avviare in Parlamento un dibattito inerente la riforma delle professioni”. Il testo, più corposo del Ddl Mastella, consta di 38 articoli, che chiarisce meglio di quanto non faccia il Governo gli ambiti di applicazione per le professioni regolamentate “ di interesse generale” e le professioni senz’Albo e di nuovo riconoscimento. Il testo conferma l’apertura in materia di pubblicità informativa, ma fra le norme a tutela degli utenti c’è anche quella delle tariffe inderogabili per le attività riservate. Al ministero competente spetta il compito di definirne la misura avendo riguardo agli standard qualitativi delle prestazioni e tenendo conto dell’interesse generale. La proposta ammette la possibilità per i professionisti di costituire società interdisciplinari e servizi professionali. L’Esame di Stato non si tocca. Il tirocinio – della durata massima di tre anni- dovrà essere finalizzato alla conoscenza teorico-pratica della professione e dovrà essere retribuito.La FNOVI chiarisce che per la raccolta delle firme ci sarà tempo 90 giorni (ma che verosimilmente, per i dovuti tempi tecnici, si ridurranno a circa 60 giorni) e che “lo start per la descritta operazione sarà sancito dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale; frattanto sono state già individuate le 10 categorie necessarie per la presentazione dell’iniziativa dinanzi alla Corte di Cassazione”.