• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31487

DE CASTRO: UNA SOLA ASSOCIAZIONE PER I SEGUGI

Immagine
Il Ministro delle Politiche Agricole De Castro ha risposto ieri all’On Giacomo Stucchi ( Lega) in merito alla revoca da parte dell’ENCI della tutela di quindici razze di segugi alla Società Italiana Pro-Segugio, una revoca che incide sulla stessa qualifica di socio collettivo dell’Ente e che, a parere dell’interrogante “ può avvenire solo se motivata da comportamenti contrari alle finalità della tutela dei cani di razza indicati nello statuto, nel caso di specie comunque del tutto insussistenti”. Secondo Stucchi, una tale comportamento “può anche essere in palese contrasto con le finalità dello stesso Ente ”. e ci sarebbero i presupposti per dubitare che sia “ compromesso il rapporto fiduciario tra il MIPAF e l'ENCI, per la tenuta dei Libri genealogici”. L'interrogazione pone l'accento su una delibera del Consiglio direttivo dell'ENCI, che ha invece riconosciuto ed approvato la costituzione di una nuova associazione specializzata «Club italiano Bleu de Gascogne». Il Ministro Paolo De Castro, rassicurando di essere al corrente dei fatti esposti, ha risposto che “le associazioni specializzate di razza, al pari dei gruppi cinofili, sono soci collettivi dell'ENCI” e che lo Statuto prevede che “non possa essere riconosciuta più di una associazione specializzata per razza o gruppo di razze”. Nel caso specifico, la SIPS ha ottenuto il riconoscimento per la tutela dei cani delle razze da segugio, ma successivamente, gli allevatori di alcune razze sono usciti dalla SIPS per costituire una nuova associazione «Club italiano Bleu de Gascogne. Sul punto, il Ministro ha chiarito che “al fine di evitare vuoti nell'organizzazione delle prove e delle verifiche zootecniche di tutte le razze da seguita, l'Amministrazione ha invitato l'ENCI, ad un riesame, sia dal punto di vista giuridico che tecnico, della decisione di attribuire le competenze per il gruppo di razze canine da seguita a due diverse associazioni, invitando, altresì, l'Ente ad acquisire, se del caso, anche il parere della Commissione tecnica centrale del Libro genealogico. Stante la mancanza di qualsiasi iniziativa dell'ENCI, la SIPS il 6 novembre 2006 ha presentato ricorso al tribunale di Milano. Considerato che da successive comunicazioni dell'ENCI è emersa una contraddizione fra le pretese finalità di tutela delle razze canine vantata dall'Ente medesimo e gli strumenti utilizzati, in quanto gli stessi hanno di fatto condotto dall'aprile scorso ad oggi ad una totale assenza di regolamentazione per le razze canine in questione, ed alla luce della delibera della Commissione tecnica centrale del febbraio 2002, il Mipaaf, per il caso specifico, con nota diretta all'ENCI del 1o dicembre 2006, ha sottolineato che, allo stato attuale, tutte le razze da seguita restano tutelate dalla SIPS in quanto sono comunque applicabili i regolamenti delle verifiche zootecniche predisposti dalla stessa SIPS, già in vigore e peraltro ratificati dall'ENCI il 10 febbraio 2005”.