• Utenti 11
  • Articoli pubblicati dal 4 novembre 2001: 31380

+++ Le pubblicazioni riprenderanno con regolarità dopo la pausa estiva +++  

TARIFFE: DECIDERA’ LA COMMISSIONE EUROPEA

Immagine
La Corte di Giustizia Europea esprimendosi su due procedimenti pregiudiziali ( C94/04 e C202/04 ) pur ribadendo che le tariffe minime forensi obbligatorie possono costituire una restrizione alla libera prestazione dei servizi, prevista dall'art. 49 dei Trattati, in quanto possono ostacolare l'esercizio dell'attività di avvocati di altri paesi, ha tuttavia precisato che il divieto a derogare da un certo livello di onorario professionale prefissato può essere giustificato qualora risponda a ragioni imperative di interesse pubblico. Ed ha anche ammesso che tra i motivi che potrebbero rendere accettabili gli onorari minimi, rientrano gli obiettivi di tutela dei consumatori. Pertanto, la Corte di Lussemburgo ha rimandato ai giudici nazionali il compito finale di valutare se esistano ragioni che possano giustificare la deroga o se le restrizioni, imposte dagli onorari minimi obbligatori, siano sproporzionate rispetto agli obiettivi dichiarati. I punti che secondo la Corte Europea dovranno essere considerati dai giudici italiani nella loro valutazione sono tre: relazione fra livello degli onorari e qualità delle prestazioni, difficoltà del cliente/consumatore nel valutare la qualità dei servizi forniti ed eventualmente l'esistenza di altri sistemi, in particolare riferiti all'organizzazione, qualificazione o controllo, che possano comunque garantire la tutela del consumatore. In particolare sul primo punto, la Corte pur ritenendo che non fosse dimostrabile un nesso di causalità tra la determinazione di onorari minimi ed un livello elevato di qualità dei servizi professionali forniti, ha però anche riconosciuto che la mancanza di tariffe minime, in un mercato come quello italiano, con molti avvocati, ma la cosa varrebbe anche per altre professioni con forte tensione occupazionale, potrebbe tradursi nell'offerta di prestazioni al ribasso, con peggioramento della qualità dei servizi. La Commissione Europea dovrà ora riconsiderare le due procedure di infrazione avviate contro l'Italia e già oggetto di due lettere di messa in mora. La parte riguardante i tariffari minimi professionali potrebbe quindi decadere. Se questo avvenisse indipendentemente dal decreto Bersani e non a causa di questo, lo stesso decreto potrebbe risultare più facilmente contestabile dal mondo professionale italiano venendo a perdere il sostegno delle sollecitazioni europee, principale giustificazione per l'eliminazione delle tariffe da parte del Governo. ( Il Sole-24 Ore, 7 dicembre 2006)