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CONVENZIONATI, A CHE PUNTO SONO GLI ACCORDI?

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Potenziare l’assistenza sanitaria territoriale, prevedendo modelli organizzativi strutturati. E’ l’obiettivo principale della SISAC, la Struttura Interregionale dei Sanitari Convenzionati, che ha da poco cambiato vertice. Da luglio il nuovo coordinatore è Franco Rossi, veneto di nascita ma lombardo di adozione con una lunga esperienza in sanità culminata con l’incarico di direttore generale della sanità dell’Emilia. Intervistato dal Sole 24 Ore Sanità, Rossi ha affrontato il nodo dell’applicazione regionale delle trattative condotte a livello nazionale per i sanitari convenzionati con il SSN. “ Ai primi di agosto - risponde Rossi- ho inviato una lettera alla regioni chiedendo dati aggiornati sullo stato delle trattative locali. Credo che con la finanziaria appena aperta e con il quadro complessivo abbastanza incerto le Regioni vogliano aspettare per capire in che acqua si stanno muovendo e di che entità sarà il Fondo sanitario”. A lungo termine, per avere il polso della situazione, secondo Rossi è fondamentale attivare l’osservatorio consultivo permanente per acquisire conoscenze sull’andamento degli accordi regionali e aziendali, nonchè di monitorare i relativi dati economici.. Nel breve periodo, il nuovo coordinatore della SISAC conta invece di capire - nell’arco di 3-4 mesi – “ se gli accordi hanno trovato un’applicazione soddisfacente oppure no". Il 1 marzo 2006 la Conferenza Stato Regioni ha ratificato l’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici specialisti ambulatoriali interni, veterinari ed altre professionalità (biologi, chimici, psicologi) ai sensi del del d. lgs. n. 502/92 e successive modificazioni.