Avvalorare e rinnovare la funzione della medicina veterinaria. Avviare una operazione di rinnovamento e potenziamento della nostra funzione. La relazione del Segretario Nazionale del SIVEMP Aldo Grasselli al Congresso Nazionale conclusosi a Maratea il 9 settembre scorso è stata una relazione di proposta politico- programmatica per l’anno 2007. Al bilancio delle attività del Sindacato ( il progetto di edificazione del sindacato e della nostra professionalità non si può rallentare e non si può mai ritenere concluso), Grasselli ha accompagnato una analisi della professione veterinaria nel contesto politico-economico, sottolineando la necessità di rinnovare la funzione del veterinario pubblico che, deve sempre più concretamente assolvere la funzione di “analista del rischio sanitario-alimentare” e conseguentemente di “portatore di soluzioni” preventive del rischio sanitario nel corso della gestione dei processi produttivi delle varie filiere, dal campo alla tavola. Il messaggio alla professione è stato all’insegna di un recupero dell’auto-stima della Categoria. Con un appello alla FNOVI: “La nostra professione per recuperare l’autostima - che è in crisi profonda - deve solo ri-prendere in mano il suo destino. L’operazione è essenzialmente culturale. Dobbiamo attivare una politica di ricostituzione del prestigio professionale del veterinario. L’operazione non ci riguarda esclusivamente ma deve coinvolgere attivamente la FNOVI che è la matrice da cui tale progetto deve nascere. Non possiamo sperare che la veterinaria pubblica sia autosufficiente nel tenere salda la posizione di prestigio che ha se non sarà tutta la medicina veterinaria a crescere di pari passo”. Di seguito alcuni passaggi della relazione, consultabile integralmente al sito del SIVEMP.
Agricoltura e SanitàSappiamo che il Ministro De Castro è attento alla collaborazione con i veterinari
pubblici e gli inviamo una apertura di credito per collaborare alla realizzazione di un forte
sviluppo del settore. Non perdiamo però l’occasione di ricordargli che i medici veterinari sono sanitari e che operano in modo assolutamente prioritario per la tutela della salute degli animali e dei cittadini. Nessuno pensi, perciò, di trovarci impreparati se si ripresentasse il disegno di cambiare la nostra collocazione fuori dalla sanità. (...)Oggi abbiamo un nuovo Governo, un Ministro della salute dotato di notevole credito nella sua coalizione, e siamo fiduciosi; ma saremo attenti agli sviluppi, vigili e pronti a fare la nostra parte a favore delle scelte che condivideremo e, se sarà necessario, contro ogni azione che danneggi il nostro modello di sanità pubblica veterinaria e i nostri legittimi interessi.Il Decreto BersaniTutti, anche se in ordine sparso, hanno contestato a fine luglio il “decreto Bersani” che mette in discussione le istituzioni ordinistiche e l’impianto che deriva dal valore legale dei titoli di studio. Ne dovremo discutere perché il tema ci riguarda direttamente, sia per la specificità professionale, sia per le conseguenze ordinistiche e previdenziali che incombono.Il valore legale del titolo di studio sta per essere messo in discussione sull’onda della nuova normativa comunitaria, noi ci domandiamo con quali strumenti si potrà in alternativa garantire appropriatezza culturale, qualità a tutela dei cittadini ed equità tra professionisti nelle professioni mediche?No al blocco del turn-overAl Governo Prodi chiediamo di non usare la primitiva misura del blocco del turn-over perché i giovani bussano alle porte del lavoro e non si può farli attendere sino a 40 anni per un lavoro stabile. Autorità Nazionale per la Sicurezza Alimentare Il nostro Sindacato le chiede, sig. Ministro, di assecondare un processo analogo anche per l’Autorità Italiana per la Sicurezza Alimentare, struttura che attende di essere tolta dall’incubatrice in cui si trova per essere messa in funzione. Una struttura che, pur assolvendo a funzioni diverse ed in gran parte dettate dalla normativa dell’Unione, ha le stesse caratteristiche strutturali e funzionali del Ccm. Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm).Libera professione dei dipendenti SSNIl Ministro Turco ha suscitato un dibattito molto acceso rimettendo al centro del rapporto medici – SSN la questione dell’esclusività del rapporto e la conseguente modalità di esercizio del diritto di libera professione medica e, non dimentichiamolo, anche veterinaria. Un disegno di legge sarà presentato in autunno per cambiare le norme del lavoro dei medici e dei veterinari. Noi siamo pronti a ridiscutere nuovamente la questione della esclusività e del regime libero professionale ma non siamo disposti a fare neanche un passo indietro. Anzi, crediamo che occorra prevedere un rifinanziamento dell’indennità di esclusività di rapporto, che non deve essere legata perennemente ad un valore iniziale che si appresta a diventare simbolico, ma deve corrispondere ad un effettivo valore economico, legato al reale e costante recupero del potere di acquisto.
Vorremmo sapere - una volta per tutte - perché il medico e il veterinario sono soggetti
che vengono considerati a rischio di illegalità se da dipendenti esercitano la libera
professione, mentre i medici e i veterinari liberi professionisti che le ASL assumono a
prestazione o ad ore per sopperire alle carenze di organico della dirigenza sono un sistema legittimo, sicuro e non portatore di conflitto di interessi ?
Come si fa a pretendere che le ASL applichino sui medici dipendenti un rigore giacobino con una mano, mentre con l’altra possono stipulare astutamente contratti capestro,
in barba a tutte le regole del governo clinico e della qualità, con i liberi professionisti verso i quali le ASL esternalizzano a gran forza le prestazioni che realizzano i LEA?I convenzionati con il SSNSolo nel settore della sanità pubblica veterinaria, in Italia, con diversa distribuzione
regionale, si contano 1200 veterinari convenzionati. Si tratta di colleghi che brancolano nell’incertezza del loro futuro, lusingati da Direttori Generali che li reclutano con metodi assolutamente sconosciuti e li pagano in modo vergognoso, da responsabili di servizio disinvolti che li usano per ogni attività istituzionale (e nel contempo riducono il denominatore con cui suddividere potere e emolumenti), sindacati che prefigurano per loro nuove condizioni economiche, di ruolo e previdenziali, ovviamente senza limiti alla provvidenza. L’unico dato certo è che ogni posto di dirigenza medica e veterinaria che si smantella o destruttura sarà molo difficilmente recuperato, e dove il sindacato non sarà oltremodo forte andrà definitivamente perso. Il SIVeMP nazionale è già da tempo impegnato, e immediatamente dopo questo Congresso dovrà attivare anche tutte le sue forze periferiche, in una battaglia sindacale importante e decisiva che, in tutte le aziende e in tutti gli istituti, faccia valere in modo chiaro e definitivo il principio della non fungibilità della figura del dirigente veterinario.