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KATRINA, AVMA: BILANCIO POST URAGANO

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Secondo le stime dell’ American Veterinary Medical Association (AVMA) fra i 1.100 veterinari dell’intera zona disastrata dall’uragano Katrina (96,000 miglia quadrate di “ federal disaster area”) non si registrano nè dispersi nè professionisti gravemente colpiti. Più grave il bilancio delle strutture veterinarie fatto dalla Mississippi Veterinary Medical Association (MVMA) secondo la quale solo il 15% degli ospedali veterinari si è salvato. Centinaia i cavalli evacuati;stime ufficiali dei servizi veterinari pubblici del Mississippi parlano di 3,2 milioni decessi accertati nelle aziende avicole, ma il numero potrebbe salire fino a 5 milioni. Dei 483 mila animali che si calcola vivessero nella zona disastrata, ne sono stati soccorsi 2.500 e non sono disponibili stime, nemmeno approssimative, di quanti possano essere ancora in attesa di essere tratti in salvo. “ Patiremo gli effetti dell’Uragano Katrina per molti anni a venire- ha dichiarato il veterinario E. Mac Huddleston, segretario della MVMA. Gli fa eco il Presidente della LVMA, David McGraw: “ Fino ad ora gli ospedali veterinari vicini all’area colpita dall’uragano che sono aperti stanno lavorando come se fossero unità sanitarie dell’esercito. Ogni nuova sfida è diversa dalla precedente, credevamo di essere preparati ma non è così. Non credo che i veterinari siano preparati ad affrontare così tanta sofferenza umana: gli animali sono molto legati alle persone. In Louisiana è stato un incubo”. A New Orleans, di 36 strutture ne è rimasta in piedi solo una, il Metairie Small Animal Hospital, grazie al fatto che si trovava in posizione sopraelevata. Qui, pochi veterinari hanno fatto fronte da soli a 180 pazienti-animali, senza energia elettrica e tentando di adeguare le attrezzature all’emergenza mentre era ancora in corso l’uragano; tutto questo cercando di salvare i degenti e di fronteggiare le crescenti richieste dei proprietari che chiedevano loro di aiutarli a portare in salvo gli animali rimasti nelle case , prima di restare senza forniture e dover quindi predisporre un piano di evacuazione con la collaborazione della Guardia Nazionale. Le loro testimonianze sono state raccolte da DVM Newsmagazine: “So che può non suonare bene all’orecchio della pubblica opinione– dice uno di loro- ma un grosso problema è ora quello di capire quanto ci verrà risarcito dalle compagnie assicuratrici, fra danni e mancato reddito”. In attesa del responso la clinica si è preparata a ritornare alla normalità. Per aiutare i veterinari a fronteggiare le emergenze dovute a calamità naturali o causate dall’uomo l’AVMA ha realizzato una apposita guida, la “Emergency Preparedness and Response Guide”.