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H5N1 E GATTI, OIE: ATTENERSI A NOTA ECDC

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Sull'isola tedesca di Ruegen una faina e' stata trovata positiva all'H5N1, il virus piu' patogeno dell'influenza aviaria. Lo ha reso noto oggi il Laboratorio nazionale veterinario. Dopo i gatti, sempre in Germania, anche un altro mammifero, quindi, e' rimasto infettato dal virus. Gli esperti sottolineano comunque che per ora non aumenta la pericolisita' di contagio per l'uomo. Diversi felini, tra cui alcune tigri, erano gia' stati trovati positivi al virus dell'influenza aviaria in Asia. Le autorita' tedesche avevano detto ieri che dopo la scoperta dei due nuovi gatti positivi al virus H5N1 dell'aviaria non e' cresciuto il rischio di infezione per le persone. ''I due nuovi casi non cambiano nella sostanza la valutazione della situazione per cio' che concerne il rischio di contagio'', ha detto Thomas Mettenleiter, presidente dell'Istituto di ricerca Friedrich-Loeffler. I due gatti col virus H5N1 sono stati individuati sull'isola baltica di Ruegen, da dove provenivano anche i primi felini malati di aviaria. Il ministro dell'agricoltura e difesa consumatori Horst Seehofer (Csu) ha detto da parte sua di non voler inasprire le misure di protezione contro l'aviaria. ''Le misure non cambiano se vi saranno altri gatti infetti'', ha detto una portavoce a Berlino. In Germania sono oltre 170 finora i casi di aviaria accertati, in massima parte su uccelli selvatici trovati morti sull'isola di Ruegen. I Laender interessati dal contagio sono al momento sei. Sul ruolo del gatto nella mutazione del virus dell’influenza aviaria il portavoce dell’OMS aveva rinviato all’OIE, indicata come la vera autorità scientifica in materia. L’ Office International des Epizooties valuta con prudenza i casi in Germania e considera « natural fatal cases” i casi di H5N1 in gatti domestici in Asia. In ambito epidemiologico, sottolinea l’OIE, non è cambiato niente, l’influenza aviaria rimane una malattia dei volatili e non ci sono segni che lasciano pensare ad una aumentata virulenza a danno dei felini o di altri mammiferi. Inoltre, all’indomani del vertice dei Servizi Veterinari Europei, l’OIE ha ribadito che i casi scoperti in Germania non fanno che dimostrare il livello di allerta e di sorveglianza messo in atto dall’Europa e l’importanza di una individuazione precoce del virus H5N1. Quanto alle raccomandazioni per i proprietari di gatti nelle zone ad alta patogenicità, l’OIE si attiene alle raccomandazioni dell’ European Centre for Disease Control (ESDC): portare subito l’animale dal veterinario alla comparsa dei primi segnali di forte raffreddamento.